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lunedì 24 aprile 2023

La Resistenza

 Le forze antifasciste

ed i militari sbandati dopo l'8 Settembre

 La Resistenza vera e propria iniziò in Italia l'8 Settembre 1943 e terminò il 25 Aprile 1945. Nella Resistenza italiana confluirono due principali forze: la prima fu l'antifascismo storico che lungo l'intero ventennio non aveva mai cessato di avversare, sia in Italia che dall'estero il regime; fu questa componente che fornì la quasi totalità dei quadri politici e organizzativi nonché l'impostazione programmatica all'intero movimento. Accanto a quest'antifascismo storico, composto soprattutto da socialisti ed azionisti, si intrecciò nella Resistenza un antifascismo "nuovo" delle generazioni nuove, più giovani, composte da operai e studenti che non conservavano ricordi del periodo pre-fascista.

Episodio noto al conduttore del Blog

Un militare contessioto
in servizio in Campania l'8 Settembre 1943,
fu, fra centinaia e migliaia di altri,
preso prigioniero nel corso dei
rastrellamenti tedeschi.

Fermato nei pressi di Maddaloni, fu fatto
salire su dei vagoni/carri bestiame diretti 
al Brennero e poi, in continuità, fino all'odierna
 Polonia, in una regione allora denominata
Prussia Orientale. Nel corso del lungo
viaggio durato due o tre settimane a causa
dei frequenti bombardamenti aerei 
alleati, quel prigioniero (di Contessa
Entellina) e le varie altre centinaia e
centinaia  nelle medesime
condizioni soffrirono la fame e la
sete e dovettero soddisfare i naturali e
fisiologioci bisogni all'interno del
vagone (o nei tempi di sosta del treno
in sperdute stazioni, deserte, e sotto 
 l'incombere delle mitragliatrici tedesche)
e così fino a destinazione.

Arrivati  a destinazione, furono distribuiti
in più campi di concentramento.
Il contessioto, persona
bene conosciuta dal conduttore di
questo Blog, fu assegnato al campo
di concentramento Majdanek,
oggi in territorio polacco.
E lì rimase per più mesi
a soffrire fame, freddo e minacce
fino a quando non fu assegnato a
lavorare alle dipendenze di un
impianto di macinazione di cereali.
Egli era infatti un mugnaio.

La liberazione arrivò nel marzo del
1945 con l'avanzata dell'Armata
Russa. Il rientro a Contessa
avvenne nell'Ottobre dello stesso
anno in quanto i russi per rilasciare
 quegli italiani vollero prima 
definire precisi accordi di loro
interesse con gli alleati occidentali.



 Queste due componenti si strutturarono insieme ora in forme organizzativamente valide ed ora su spinte spontaneistiche. A queste fondamentali forze si aggiunsero successivamente altre forze sociali di impronta "conservatrice" che avevano per lungo tempo sostenuto il Fascismo e che nella prospettiva del suo definitivo tracollo si erano "in estremis" dissociate da esso in seguito al "colpo di Stato" del 25  luglio 1943. Queste forze si adoperarono a costituire il cosiddetto Regno del Sud, l'istituzione che attraverso la Monarchia doveva garantire il trapasso dal Fascismo alle alleanze antitedesche del quadro politico internazionale che andava via via affermandosi.

  L'unità della Resistenza fu la linea politica condivisa più o meno convintamente da tutte le forze più importanti della società in nome della pregiudiziale di dover sconfiggere la guerra antitedesca e nel contempo antifascista.

  Nella Resistenza operarono, aggregati nei Comitati di Liberazione Nazionali (CLN) :

Il Partito d'Azione, Il Partito Comunista, La Democrazia Cristiana, Il Partito Democratico del Lavoro, Il Partito Liberale, Il Partito Socialista, Il Partito Repubblicano.

Il CLN, nella dichiarazione costitutiva, si assegnava il compito di "chiamare  gli italiani alla lotta e alla Resistenza per riconquistare all'Italia il posto che le compete nel consesso delle libere nazioni". All'interno del Cnl ci furono vivaci ed inevitabili contrastanti visioni sull'Italia del dopo-guerra, Ma su quest'aspetto avremo modo e tempo di trattare.

Le formazioni militari "partigiane" si mossero con modalità diverse  dal regio esercito, che si disciolse  come nulla l'8 Settembre 1943. Le formazioni partigiane operarono in maniere più snelle delle forze regolari e sicuramente si mostrarono più motivate. In questo contesto derivò la guerra partigiana fatta di azioni rapide e ricca di iniziative individuali. 

  Il primo luglio 1944 si pervenne tuttavia alla unificazione di tutte (o quasi) le formazioni partigiane.

(Segue)

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