I giornali, pure nel giorno di Pasqua (giorno della Resurrezione) recriminano. Premettono che l'intero pianeta sta vivendo giorni difficili (con la guerra in essere in Ucraina e con la minaccia di guerra in estremo Oriente dove la Cina -forse- sta per immaginare l'invasione di Taiwan). A queste già gravi situazioni aggiungono l'alterazione climatica operata dall'uomo, la crisi energeticas che porta con sè l'inflazione e con l'inflazione la disoccupazione e la povertà da bassi salari.
Auguri di Buona Pasqua ci scambiamo tutti fra noi parenti, amici e conoscenti. Lo facciamo non come facevano i nostri genitori, di presenza o inviando le cartolline più espressive di un tempo, lo facciamo col whatsapp.
L'Italia, nel quadro europeo delle difficoltà è -come spesso è capitato dal secondo dopo guerra- in primo piano. I servizi e le funzioni pubbliche sono all'osso. L'incompetenza, la disinvoltura e la chiacchiera fanno da primato mondiale. E... fra promesse che come al solito non verranno mantenute c'è ... la realizzazione degli obiettivi del Pnrr.
Il PNRR
I soldi del Next Generation Eu si immagina -già da adesso- che incontreranno difficoltà: non solamente nel “fare” i progetti, che in qualche modo si stanno mettemdo in linea, quanto nell’“attuarli”. Scrivono i giornali del Nord che l’Ue ha dato tanti soldi all’Italia sapendo che non sarebbe riuscita a spenderli nei modi e tempi prescritti dalle regole europee, pena la perdita dell’enorme beneficio. E ad oggi proprio del rischio si parla.
Il governo prova ad ottenere dall’Europa rimodulazione del Pnrr e flessibilità dei tempi. È la solita italietta dell’inefficienza e della chiacchiera, scrivono ancora i giornali.
La questione riguarda l'Amministrazione centrale, ma è molto più grave nei municipi del Sud. Qui le strutture pubbliche, che non sempre sanno offrire i compiti di gestione ordinaria, non sono assolutamente in grado di fronteggiare la realizzazione di progetti complessi, sempre che li abbiano realizzati in linea coi canoni dell’Ue. Tant’è vero che le amministrazioni del Nord, di destra e di sinistra, si sono subito dette pronte a utilizzare i fondi che il Mezzogiorno non è in grado di spendere.
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