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domenica 23 aprile 2023

Cosa conosciamo di Santa Maria del Bosco (8)

 Brevi cenni su dati essenziali

 Premettendo che la Sicilia fino ad oltre l'anno mille dal punto di vista della religiosità era dipendente, per quanto attiene i fedeli cristiani, dalla Chiesa di Costantinopoli e che questa rimase dominante per l'intero periodo normanno (c.a. 1200) e poi, soprattuto col dominio aragonese, quella religiosità venne via via cedendo spazio alla giurisdizione romana, per le ovvie interferenze "politiche", i carteggi che ai nostri giorni ci dicono ancora qualcosa sull'area interna dell'Isola, riferiscono che nell'attuale sito dove sorge l'ex monastero di Santa Maria del Bosco insisteva nel 1300 una comunità di eremiti guidati da un monaco di nome Fazio. Vivevano alla maniera dei monaci orientali di elemosine e di frutti della terra.

Durante il periodo spagnolo il Vescovo di Agrigento (Bertoldo) obbligò la comunità ad indossare l'abito benedettino. Le vicende successive vedono sorgere:

-Il complesso religioso benedettino da monastero in abbazia nel 1400;

- L'unione della congregazione, al tempo dell'abate Placido Castagneda (1491), alla Congregazione di Monte Oliveto;

-Nel 1784 vennero soppresse in Sicilia tutte le Congregazioni olivetane e conseguente confisca e devoluzione allo stato dei beni;

-Il monastero venne assegnato, quindi, ai Padri agostiniani del Convento della Consolazione di Palermo. Questi lo detennero fino alla soppressione delle corporazioni religiose del 1866 e al definitivo incameramento dei beni allo Stato unitario.

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