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martedì 25 aprile 2023

Capita

Fantasie di buona gestione

 I programmi dei partiti in vista delle campagne elettorali non sono altro che libri dei sogni. Promesse dopo promesse senza alcuna aderenza alla realtà, ai conti pubblici, alle potenzialità di crescita reale del Paese e dei territori. Le visioni prospettate sono -quasi sempre- tanto infondate al punto che dopo meno di un mese lo stesso partito che le ha divulgate rielabora un’altro documento programmatico che farà dimenticare il precedente. 

 Sarà mai possibile in Italia assistere alla serietà dei comportamenti, al perseguire metodi da buon padre di famiglia che evitino dibattiti fantasiosi che non producono altro se non l'allontanamento del Paese dalla Politica ?

 I programmi, anche i più ambiziosi, devono -tutti- possedere elementi che non li renda irrealizzabili o deflaganti per i bilanci pubblici. 

  Sarebbe interessante se tutti i politici, dal delegato di un piccolo borgho di campagna, come "Roccella" o "Piano Cavaliere", al deputato regionale di Caltanissetta, al parlamentare di Bagheria sapessero leggere, interpretare e perseguire quel documento «piccolo-grande Bilancio dei conti pubblici» .

  Sappiamo tutti, da sempre, che per la politica italiana avere "eletti" che sappiano fare di conto è una pia illusione. Sfogliando un giornale un candidato di una media cittadina siciliana alle prossime amministrative ha suggerito e proposto che La Tesoreria della sua cittadina comunichi, addirittura, spedendolo a casa di tutte le famiglie, un documento (un elaborato) con evidenziati i dati principali del bilancio del locale Comune con l’analisi delle entrate e delle uscite per voci economiche e per missioni e programmi. 

  I partiti e le liste che si candidano alla guida dell'Ente dovrebbero, poi, essere «obbligati» a fare le loro proposte alla cittadinanza  partendo da quei numeri, oggettivi. Ogni iniziativa o  proposta che comporti uscite dovrebbe avere le voci di entrata per rispettare il pareggio: o togliendo uscite da altre voci o dicendo quali tributi aumenteranno, e chi dovrà pagarle, per pareggiare l’investimento proposto. 

  Nessuna alternativa, secondo il proponente di cui al giornale, a questo modo di fare politica dovrebbe esistere, estendendo l'analoga procedura operante alle istituende Province, alla Regione Sicilia e addirittura allo Stato nazionale.

  Compito dei cittadini sarebbe quello di confrontare con relativa semplicità le proposte dei diversi partiti, dei diversi politici (o politicanti) di ragionare come meglio e più efficacemente utilizzare le sempre scarse risorse disponibili piuttosto che chiacchierare a vuoto, o peggio demagogicamente e dimostrare l'assoluta carenza di realismo.

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