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sabato 1 aprile 2023

L'Italia a scarica barile. I partiti si scordano che quasi tutti nella passata legislatura sono stati in maggioranza


La sensazione che i partiti danno è

che i soldi più che "investirli" per dare lavoro,

servono per erogare mance e sussidi alle "clientele". 

Sono circa 200 miliardi — tra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti ultra agevolati — i fondi concessi all’Italia dall’Unione europea per risalire dalla tragedia della pandemia. L'unica condizione dell'U.E. è che quei soldi vadano impiegati in trasparenza. Sta qui la difficoltà del Paese; del Paese dove le tangenti non furono fenomeno di una sola stagione e di una sola parte.

A rendere improbabile l'impiego di tutti quei soldi (lo immagina la stampa estera) non è solamente la carenza di trasparenza, c'è la burocrazia come da sempre impreparata ed inefficiente, e la conseguente carenza di personale tecnico adeguato. Tanti organi di stampa in Italia ed in Europa notano e constatano l’incapacità italiana a saper usare i fondi. D'altronde noi tutti semplici cittadini sappiamo chi andiamo ad eleggere quando ci rechiamo ai seggi elettorali. Il nostro voto va sempre ai più scadenti o perché ci danno la sensazione di essere inadeguati e quindi abbordabili o perché ci hanno già favorito e quindi siamo diventati loro "clienti". 

 Da qui il duetto giornaliero del governo che da una parte attribuisce la responsabilità dei ritardi a chi l’ha preceduto e vorrebbe accelerare con un codice degli appalti dove di appalti pubblici se ne intravedono pochi, dall'altra l'opposizione che finge di essere sempre stata all'opposizione e che, adesso, per la prima volta si accorge che c'è da impiegare i soldi del Pnrr che stanno lì da quasi due anni.

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