C L I E N T E L I S M O
C R I M I N A L I T A'
T A N G E N T I
Mario Caciagli, professore emerito di scienza politica dell'Università di Firenze e politologo, nel suo libro "Il Clientelismo Politico. Passato, Presente e Futuro" distingue la "corruzione" dal "clientelismo", dalla "criminalità organizzata", dalle "tangenti" e dallo "scandalo pubblico".
==IL CLIENTELISMO: un sistema di interscambio di favori attraverso servizi tra, rispettivamente, chiricopre un incarico di potere e dei subalterni, che ricorda i rapporti di vassallaggio medievali.
==LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA: questa sfocia in crimini di gravità maggiore rispetto alla semplice corruzione.
Dal punto di vista del professore il clientelismo :
-- si esprime in modo verticale in partiti e organizzazioni,
-- si verifica tra diseguali e comporta uno scambio politico (es. l'ottenimento di voti in cambio di determinate decisioni).
Il patto che si instaura può degenerare in corruzione se sono utilizzati fondi pubblici a fini privati, ma non esiste illecito se avviene tra individui privati a fini non puniti dalla legge.
Il professor Caciagli evidenzia che sussiste corruzione quando l'illecito implica segretezza, violazione di norme e scambio di favori amministrativi o politici in cambio di denaro.
Il professore ritiene che la corruzione in Italia, nella cultura italiana, è una pratica radicata e che gli atti illeciti possono configurare azioni criminali al pari di come la criminalità organizzata riesce ad alimentare pratiche clientelari. In entrambi i casi viene infatti trasgredita la legge.
La corruzione è sempre associata a funzionari pubblici e a coloro che ricoprono cariche elettive. Dietro ad ogni politico corrotto esiste sempre un'impresa, una lobby, un qualsiasi gruppo interessato a garantirsi privilegi. Per perseguire l'obiettivo si fa abuso del potere, si viola l'etica, la morale e inevitabilmente le leggi, in vista del profitto privato. Tutto questo processo qui tratteggiato non è altro che corruzione.
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