Provare a capire (1)
Esistono famiglie ricche che godono del benessere e famiglie povere che si scontrano nel loro vivere con ostacoli e squilibri sociali. Al pari esistono, nel nostro pianeta, nazioni ricche e nazioni povere che mostrano al mondo come l'essere umano non ovunque sa cogliere le opportunità.
Nascere in Svezia o nascere nel Sudan non è per chi viene al mondo la stessa cosa. Le differenze economiche tra i vari Paesi determinano e segnano in misura determinante il destino di chiunque.
Le differenze, tutte, corrispondono a livelli di sviluppo economico diversi. Una delle differenze sta nel diverso grado di sviluppo economico: la crescita del reddito disponibile degli abitanti è infatti connesso allo sviluppo economico complessivo del Paese. Se ciò che i media definiscono il PIL (Prodotto interno lordo) cresce significa che quel dato Paese ha più risorse da impiegare, se esso resta stabile o -peggio- retrocede significa che esistono minori risorse del passato su cui contare.
Detto in maniera ancora più comprensibile: la ricchezza complessiva prodotta in un Paese deve essere sufficiente a coprire i bisogni materiali dei cittadini in maniera sostenibile nel tempo. Perchè ciò accada la struttura economica di quel Paese deve essere diversificata, efficiente dal punto di vista produttivo e in grado da offrire sufficienti posti di lavoro alla popolazione. Conseguentemente servono adeguate disponibilità di capitali e di conoscenze professionali.
Perchè i frutti dell'apparato produttivo "governato" nell'ambito territoriale nazionale (e regionale) raggiungano la maggioranza della popolazione è indispensabile che l'apparato produttivo possieda la capacità di creare abbastanza posti di lavoro remunerato e che sussistano equilibrati meccanismi e regole di distribuzione del reddito. Tutto ciò (e molto altro) deve fare parte del bagaglio culturale di chi "governa". Non è affatto vero che chiunque può fare il Sindaco, il Presidente della Regione o il Presidente del Consiglio.
(Segue)
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