Il deputato socialista Giacomo Matteotti viene ucciso nel 1924 da una squadra della Ceka, la polizia segreta fascista. Un omicidio che ha condizionato le vicende politiche italiane di quell'anno, che ha suscitato orrore e sdegno in tutto il Paese e che ha segnato il passaggio definitivo del governo fascista a un regime apertamente dittatoriale e antidemocratico.
Il 9 giugno 1937 i fratelli Carlo e Nello Rosselli, intellettuali e attivisti antifascisti, vengono assassinati a Bagnoles-de-l’Orne, una località nel nord della Francia; Carlo è in esilio da tempo, Nello lo aveva da poco raggiunto viaggiando con un regolare passaporto, probabilmente concessogli dalle autorità italiane col preciso fine di pedinarlo per localizzare il fratello.
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Carlo Rosselli (1899-1937) si accostò alla corrente "riformista" del Partito Socialista, guidata da Filippo Turati e da Claudio Treves. Dopo il delitto Matteotti (1924), con Salvemini, il fratello Nello (1900-1937), Ernesto Rossi diede vita al foglio clandestino "Non mollare"; nel 1926 fondò e diresse con Pietro Nenni la rivista politica settimanale "Quarto Stato" (soppressa da Mussolini nell'Ottobre dello stesso anno). Arrestato e processato per avere organizzato la fuga di Filippo Turati dall'Italia nel novembre 1926, venne condannato con Ferruccio Parri e altri protagonisti dell'impresa a una lieve pena da un tribunale non ancora fascistizzato, ma il regime gli inflisse cinque anni di confino (procedimento di polizia) nell'isola di Lipari, da cui nel luglio del 1929 riuscì a fuggire. Durante il confino scrisse Socialismo liberale, edito in Francia.
Rifugiatosi in Francia, con Lussu, diede vita al movimento Giustizia e Libertà (1929). La polizia fascista riuscì ad arrestare tutti i principali elementi del movimento in Italia (Ernesto Rossi, Riccardo Bauer ...) e nel 1934 il movimento dovette sciogliersi e Rosselli diede vita ai "Quaderni GL" che ebbero un forte mordente sia contro l'impresa in Etiopia che per la guerra in Spagna, dove lo stesso partecipo' a fianco alle forze repubblicane anti-franchiste.
Rientrato in Francia nel 1936, per ragioni di salute, il 9 giugno 1937, fu raggiunto a Bagnoles-sur-l'Ome e assassinato col fratello Nello da una banda di fascisti francesi, su incarico di Galeazzo Ciano, il genero di Mussolini.
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