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martedì 11 aprile 2023

Anziani in numeri. Proiezioni e statistiche dell'Italia che verrà

Aumenta l'aspettativa di vita
degli italiani

 L'aspettativa di vita degli italiani cresce: tra 80 anni gli italiani arriveranno quasi tutti «centenari». Le proiezioni  statistiche inducono a far guadagnare (mediamente) una decina di anni sull’aspettativa di vita attuale. Così evidenzia il rapporto Eurostat sulla popolazione europea (Ue a 27) per il 2100.

Donne fino ai 93,5 anni

L’analisi  mostra un allungamento dell’aspettativa di vita alla nascita sia per i maschi che per le femmine. In proporzione gli uomini guadagnano di più, ma le donne rimangono più longeve: il confronto tra aspettativa di vita nel 2022 e 2100 vede 1) i maschi arriveranno a 89,9 anni e 2) le femmine a 93,5 anni con un guadagno, rispettivamente, di 8,8 anni e 8.

 L’Italia dovrebbe confermarsi ai primi posti in Europa per longevità. Davanti restano solo Spagna, Islanda, Norvegia e Svizzera (e per le donne anche la Francia), ma di pochissimo.

Restando nel campo delle previsioni l'Italia avrà 50 milioni e 194mila circa stimati  di abitanti, contro i 59 milioni e 30.133 dell’anno 2022.


Al Sud aumenta l’aspettativa di vita

Calcolate anche le variabili provinciali: per la popolazione maschile record di aumento di aspettativa di vita a Caserta, Caltanissetta (+12,4%) e Napoli (+12,1%), mentre sul versante opposto (sempre comunque in aumento) ci sono Firenze, Trento, Perugia e Rimini, tutte con il +8,7 per cento.
Per la popolazione femminile la crescita maggiore si prevede nelle province di Siracusa, Napoli (+11,1%) e Ragusa (+10.9%); aumenta meno l’aspettativa di vita a Treviso (+7,9%), Cagliari (+8%) e Macerata (+8,1%).

L’assistenza alla popolazione anziana

Longevità non è dfetto che buona salute, infatti le sfide che si prospettano per una popolazione invecchiata sono più che notevoli: i dati indicano una maggiore dipendenza degli over 65 rispetto alla fascia di età 15-64 anni. 

Rispetto al 2022 saranno il 26,7 per cento in più nel 2100 gli anziani «dipendenti» dai più giovani.   

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