Ci fu un tempo in cui le superfici dei terreni agricoli in Sicilia non disponevano di identiche unità di misurazione. Una salma di terreno di Contessa non significava identità di salma a Bisacquino o altrove. In particolare la salma e il tomolo risultano sganciati di uniformi riferimenti legali valevoli ovunque.
Oggi, quando si fa riferimento alla salma di terreno o al tumolo di terreno esiste una parificazione valevole sul piano giuridico.
la misura d'uso denominata | si può suddividere in | e corrisponde a |
---|---|---|
1 salma (sarma) | 16 Tomoli | 17.415,37 m² |
1 tomolo (tumulu o tùmminu) | 4 mondelli | 1.088,46 m² |
1 mondello (munnìu o munnieddo) | 4 coppa | 272,1152 m² |
1 coppo (coppu) | 4 carrozzi | 68,0288 m² |
Ai nostri giorni, a prescindere dalle indicazioni ufficiali delle superfici in ettari o in metri quadri, nelle aree interne della Sicilia non è raro che i riferimenti ai campi agricoli vengano fatti in "tumoli". E consequentemente c'è la necessità di dover chiarire se si tratta di tumulo a corda longa o di tumulo a corda corta.
Ad esempio nella Palermo ottocentesca il "tumulo" di terreno in uso era a corda corta e corrispondeva al quadrato della corda da 16 canne (mq. 1091). A Monreale e nei comuni che a quella diocesi appartenevano il tumulo in uso era "a corda media" ossia 18 canne e 2 palmi (mq. 1394). Nei paesi dell'interno dell'Isola il tumulo per la misurazione delle superfici era di 18 canne e 2 palmi al quadrato (oltre mq. 2000).
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