Piccoli appunti
Le colonne su cui da poco più di millecinquecento anni si regge la religione islamica sono due:
--Il libro sacro: Il Corano
--La sottomissione assoluta al Dio unico.
---L'Antico Testamento affidato a Mosé
---Il Nuovo Testamento affidato a Gesù
---Il Corano affidato a Maometto.
Per i Mussulmani il Corano non è altro che il completamento della Rivelazione.
Nell'interpretazione mussulmana i primi due libri della Rivelazione (Bibbia e Nuovo Testamento) sono libri corretti (nel senso manipolati dagli uomini), e quindi sono testi corrotti.
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Islàm sta a significare sottomissione incondizionata, cieca, alla volontà d'Iddio. Non si tratta quindi di una rassegnazione fiduciosa.
Salàm vuole invece significare fiduciciosamente "pace celeste".
Nell'Islam classico i "Dottori della Legge" sono tali non perché abbiano seguito corsi di studi specifici, né perché nominati dal potere politico, ma perché l'opinione generale, guidati dai Dottori più anziani, li ritiene tali.
L'Iman, non è altro che un mussulmano esperto nella ritualità, persona che può anche essere scelta sul momento.
E' tuttavia diffusa la realtà che vede degli Iman autoriferentisi, gente che si nomina Imàn da sola e, che specialmente all'estero (in Europa), viene presa in considerazione quale autorità religiosa.
I mussulmani in linea generale manifestano consapevolezza di superiorità nei confronti di chi mussulmano non è. Sul piano giuridico (del diritto) i mussulmani distinguono tra i seguaci delle religioni "rivelate" (=cristiani, ebrei, samaritani) ritenuti "popoli del libro" e i politeisti. Ai primi vengono concessi margini di tolleranza seppure, nella coscienza popolare, li si ritenga di condizione moralmente e giuridicamente inferiore rispetto ai musulmani.
(Segue)
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