Mariny Guttilla è professore associato di Storia dell'arte moderna nell'Università di Palermo.
Dal volume "Tesori ritrovati -1968-2008", da essa curato, ci piace estrapolare il testo "A proposito di Eleonora ed oltre".
La scultura lauranesca è ovviamente presa ad esempio significativo,se non addirittura a simbolo illustre, della"dispersione" ma anche del "ritrovamento" del patrimonio dei beni abbaziali, per indicare tutte quelle opere d'arte -dal capolavoro al semplice manufatto- che per motivio diversi ma soprattutto legati alle esigenze primarie della conservazione sono state tolte dal sito originario . Opere "migranti", ideate e prodotte dall'autore per una determinata collocazione e poi estrapolate dal contesto storico e ambientale.
In modo analogo a quanto era avvenuto per il busto marmoreo, tolto dal Salinas e trasportato nell'allora Museo Nazionale, nel corso dei successivi decenni altre opere dell'antico patrimonio artistico di Santa Maria del Bosco hanno lasciato la loro sede per trovare rifugio in altri luoghi. Opere rimaste comunque testimoni esemplari della cultura figurativa e delle vicende temporali che coinvolsero l'abbazia nel più ampio contesto storico della Sicilia del periodo travagliato dei Quattro vicari , attraverso l'epoca dei viceré fino ai decreti reali del governo borbonico con le riforme del Caracciolo e le pesanti ripercussioni sulla comunità monastica -per concludere nell'epoca dell'Italia post-unitaria, segnata dalle leggi di soppressione delle corporazioni religiose e dall'incameramento dei beni patrimoniali degli ordini.
(Segue)
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