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domenica 2 aprile 2023

Alle radici dell'Umanità (13)

 IL MONDO ALL'ALBA DELL'UMANITA' pag. 13

Da Ur dei Caldei a Carran

La civiltà sumera, stando agli storici, avrebbe dato alla vicenda umana una prima forma di scrittura pittografica già intorno al 3200 a.C.. Furono i mercanti ad incidere i primi simboli nell'argilla molle per indicare genere e quantità di merci cedute in cambio di altri prodotti. Col trascorrere del tempo quei pittogrammi divennero stilizzati e si trasformarono a segni a forma di cuneo (da qui la "scrittura cuneiformer"). Intere biblioteche di antiche tavolette cuneiformi sono arrivate fino ai nostri giorni e ci riferiscono di scambi commerciali.

Ur, cittadina fra le più prossime al Golfo Persico, 
sarebbe stata la città natale di Terach e del figlio
Abramo. Da qui la famiglia partì per Canaan 
(Genesi 11,31).
Carraan, località in alto sulla cartina, prossima al
confine dell'odierna Turchia, è dove Abramo si
stabilì con suo padre.
In seguito vedremo che si metterà in viaggio
per Canaan (Genesi 11,31-12,4).

L'area Mesopotanica è la terra da cui piglia
le mosse la narrazione bibblica, che poi ripuntando
da Canaan verso Sud si localizzerà nell'odierno
Israele (e in Egitto).

Provando a connettere ricerche archeologiche e vicende bibbliche gli storici ipotizzano che durante il periodo di prosperità della III dinastia di Ur, re Ibbi-Sin nell'anno 1963, dovette affrontare varie invasioni, fra cui quella degli Elamiti, provenienti dall'attuale Iran. Dalla destabilizzazione iniziò l'allontanamento da Ur di parecchi clan, fra cui quello di Terach, padre di Abramo. 

La direzione seguita  sarebbe stata verso Carran (oggi, Harran - nella odierna Turchia meridionale). Carran (harranu, in lingua accadica) signidìfica "crocevia", infatti tutte le carovane che puntavano verso nord dovevano da lì poi puntare o verso ovest in direzione dell'Anatolia o verso  Canaan e poi in Egitto verso sud.

Canaan non somigliava affatto alla città di Ur, città raffinata e con alto tenore di vita. Dopo l'arrivo a Canaan, Terach e la famiglia dovetterò sostare per ragioni di salute e la guida del clan passò al figlio maggiore, Abramo. Questi sentì, per la prima volta, una voce che gli diceva che Carran non era la tappa finale del viaggio dell'intera famiglia.

Se su tutte le figure bibliche antecedenti ad Abramo, su Genesi, si hanno dati e notizie sfocate, a lui -un nomade- sono dedicati una quindicina di capitoli. Dio avrebbe offerto a lui l'opportunità di diventare il capostipite di un popolo. E' tratteggiato come uomo leale e forte nello stesso tempo e però di dubbia moralità quando per ragioni di convenienza gli capiterà  di presentare sua moglie come sua sorella (e concubina) per ragioni di stretta convenienza.

Da qui in poi i racconti bibblici da vaghi che erano stati cominceranno ad essere più precisi. Va tenuto comunque presente che i primi 10-11 capitoli di Genesi vanno considerati a parte rispetto al fine. Descrivono, in  maniera popolare, il sorgere del genere umano, lo stile è figurato e adatto ad un popolo ancora non evoluto. Le verità che la Bibbia si propone di trasmettere sono riportati in fatti, rivestimenti mitici, adatti alla mentalità del tempo e dell'ambiente.

(Segue)

I Tempi scientifico-storici:

  Circa 2465  a.C.              Circa 2323 a.C.             Circa 2300 a.C.           Circa 2296                    Circa 2280

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                                          dinastia d'Egitto      di oltre 30 dunan,     il primo avvista-     na Turchia fino 

                                                                         circa 3 ettari.            mento di una         al Golfo Persico.                                                                                                                cometa

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(Segue)

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 Il credente cristiano: 

OLIVER CLEMENT

dal testo "I volti dello Spirito"

CREDO NELLO

SPIRITO SANTO -Il Signore della vita

 Là dove lo spirituale indù si ferma e si immerge nella contemplazioner dell'Io, della luce che riempie l'abisso del cuore, lo Spirito -che è diafanità, come dice Origene- fa accedere  allo spazio trinitario, consente al cuore di spiccare il volo nell'infinito. La sua luce che noi conosciamo essere nel Padre e nel Figlio.

 Fondamentale per noi cristiani è soprattutto un testo di Paolo, che è stato commentato instancabilmente dalla teologia antenicena, nella prospettiva che è stata assunta  dai padri del IV secolo quando passarono da un approccio "economico" a un approccio più propriamente "teologico" alla Trinità. E' un passo della Letteras agli Efesini: "C'è un solo Dio, Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef 4,6). Il Padre è Dio "al di sopra di tutti", principio di ogni realtà. Il Logos struttura tutto, agisce "per mezzo di tutti". E lo Spirito è Dio interiore, il Dio invisibile, il mistero vdegli esseri e delle cose, la profondità più abissale dell'interiorità, "Dio in tutto": nulla di panteistico in questa concezione, perché tale onnipresenza è un'ipostasi misteriosa, ma si tratta piuttosto, nella prospettiva di Sergij Bulgakov, di una sorta di "panenteismo". Atanaio di Alessandria, nelle sue Lettere a Serapione, osserva:

Il Padre opera ogni cosa per mezzo del Verbo nello Spiritro.... Pertantonella chiesa si predica "un solo Dio" che è"al di sopra di tutti, attraverso tutti e in tutti". E' "sopra tutti" come Padre, principio e fonte; "attraverso tutti" per mezzo del Verbo; "in tutti" nello Spirito Santo.

E ancora, secondo Basilio, tutto sussiste "per volere del Padre, dell'atto del Figlio è condotto all'essere, dalla presenza dello Spirito santo riceve la perfezione". Ipostasi della vita, lo Spirito, nel quale ogni essere  e ogni cosa tende alla pienezza, è dunque anche ipostasi della bellezza.

(Segue) 

 

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