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mercoledì 10 dicembre 2025

Paesi di Sicilia

A Corleone un’anziana donna ha
ucciso la figlia disabile per
poi suicidarsi. 


Per i caregiver familiari, spesso
non preparati professionalmente,
gestire per anni ansie e difficoltà
con strumenti limitati aumenta
il rischio di esaurimento
psicologico ed esiti tragici. 




aree periferiche con problemi sociali ed economici

 =. =. = Chi ha il diritto di giudicare il prossimo ? Nei giorni scorsi Lucia Pecoraro, l’anziana donna di Corleone che ha strangolato la figlia autistica Giuseppina e poi con la stessa corda si è impiccata a una ringhiera doveva essere animata di  un dolore inestinguibile di una madre. Una figlia a cui aveva dedicato ogni stilla d’energia per quarantasette anni, un tempo interminabile perché misurato da una clessidra vuota di ogni speranza.

= = = Quella donna deve essersi interrogata mille volte al giorno: Che fine avrebbe fatto Giuseppina quando la madre sarebbe morta? Sarebbe finita in una Rsa dove, casomai, l’avrebbero imbottita di psicofarmaci per tenerla tranquilla? Avrebbe speso il resto dei suoi giorni ad aggirarsi smarrita tra persone sconosciute, prigioniera di ossessioni che nessun altro affetto sarebbe riuscito a lenire? Queste domande e tante altre devono aver torturato Lucia Pecoraro dopo la scomparsa del marito.

= = = Non stiamo giustificando quanto accaduto. Vorremmo capire la disperazione di due persone, due donne sole. Cosa ha fatto la politica, di qualsiasi colore e orientamento (che sia di destra o di finta sinistra), per rimediare a un problema che investe le fondamenta della nostra Costituzione e del vivere civile: 1) la parità dei diritti (alla scuola, al lavoro, all’assistenza e alle giuste cure)?, 2) l’eguaglianza delle opportunità al di là delle condizioni di partenza, l’attenzione primaria verso i più fragili?


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