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sabato 6 dicembre 2025

Il santo protettore

 San Nicola

Nel dicembre 1520 pare sia stato sottoscritto dai rappresentanti degli arbereshe stanziatisi alle pendici di Castello Calatamauro per poi spostarsi alle falde di Brjgnet e dai signori di casa Cardona l’atto di assegnazione in enfiteusi dei due feudi di Serradamo e Contesse. In quel dicembre quegli esuli, il cui cristianesimo era di impronta bizantina, non potevano scegliere altro protettore della nascente comunità che San Nicola, il santo ritenuto il distributore di doni e benefici a favore di chi versa in stato di attesa proprio di benefici.  

San Nicola (di Bari/Myra) è stato un vescovo cristiano della tradizione bizantina del IV secolo, famoso per la sua generosità, i miracoli e la protezione dei più bisognosi, specialmente bambini, marinai ed esuli lontani dalla patria di origine,  diventando via via in più parti del mondo l'ispiratore della figura di Babbo Natale (Santa Claus) e patrono di diverse comunità, compresa la nostra di Contessa Entellina. Le sue reliquie sono custodite dal 1087 nella basilica a lui dedicata  di Bari. 

San Nicola e le comunità arbereshe del Meridione italiano sono profondamente intrecciati, specialmente in Calabria, dove San Nicola di Mira (o di Bari) è un simbolo centrale per i paesi arbëreshë, come Lungro, con chiese dedicate che mantengono viva l'identità bizantina e orientale, unendo la tradizione albanese con la fede cattolica, testimoniano la resilienza culturale attraverso icone, iconostasi e riti bizantini, mentre i nomi e i borghi riflettono il legame storico con l'Albania e la preservazione della lingua e delle tradizioni.
 Il culto di San Nicola non è solo religioso, ma diventa un elemento identitario forte per gli Arbëreshë, un ponte tra l'Oriente e l'Occidente, celebrando la storia, la fede e la perseveranza di un popolo che, nonostante i secoli, conserva le proprie radici nel cuore del Sud Italia.

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