San Nicola
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Nel dicembre 1520 pare sia stato sottoscritto dai rappresentanti degli arbereshe stanziatisi alle pendici di Castello Calatamauro per poi spostarsi alle falde di Brjgnet e dai signori di casa Cardona l’atto di assegnazione in enfiteusi dei due feudi di Serradamo e Contesse. In quel dicembre quegli esuli, il cui cristianesimo era di impronta bizantina, non potevano scegliere altro protettore della nascente comunità che San Nicola, il santo ritenuto il distributore di doni e benefici a favore di chi versa in stato di attesa proprio di benefici.
San Nicola (di Bari/Myra) è stato un vescovo cristiano della tradizione bizantina del IV secolo, famoso per la sua generosità, i miracoli e la protezione dei più bisognosi, specialmente bambini, marinai ed esuli lontani dalla patria di origine, diventando via via in più parti del mondo l'ispiratore della figura di Babbo Natale (Santa Claus) e patrono di diverse comunità, compresa la nostra di Contessa Entellina. Le sue reliquie sono custodite dal 1087 nella basilica a lui dedicata di Bari.
San Nicola e le comunità arbereshe del Meridione italiano sono profondamente intrecciati, specialmente in Calabria, dove San Nicola di Mira (o di Bari) è un simbolo centrale per i paesi arbëreshë, come Lungro, con chiese dedicate che mantengono viva l'identità bizantina e orientale, unendo la tradizione albanese con la fede cattolica, testimoniano la resilienza culturale attraverso icone, iconostasi e riti bizantini, mentre i nomi e i borghi riflettono il legame storico con l'Albania e la preservazione della lingua e delle tradizioni.
Il culto di San Nicola non è solo religioso, ma diventa un elemento identitario forte per gli Arbëreshë, un ponte tra l'Oriente e l'Occidente, celebrando la storia, la fede e la perseveranza di un popolo che, nonostante i secoli, conserva le proprie radici nel cuore del Sud Italia.

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