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martedì 2 dicembre 2025

La Letteratura (4)

In Italia
La prima università è
considerata quella di 
Bologna (1088), nata
da un'organizzazione
di studenti di diritto.
Altre importanti
università medievali
sono emerse in
seguito,
specializzandosi
in diverse
discipline come
teologia (Parigi),
medicina (Salerno)
o diritto, e si diffusero
in tutta Europa.

Il metodo di insegnamento: 
si basava su due attività
principali: la 
lectio (lettura
e commento di un testo)
 e la 
disputatio (dibattito
accademico su un tema).













Nascono le Università. Nella metà del milleduecento la cultura filosofica occidentale ampliò le conoscenze aggiungendo agli scritti logici di Aristotele la cosiddetta “logica nova” (gli Analitici, i Topici e gli Elenchi sofistici), acquisendo opere come la Metafisica, la Fisica e l’Etica Nicomachea. Si trattava di documenti fondamentali della grande “enciclopedia” peripatetica, accompagnati da commenti e interpretazioni dei filosofi arabi.

Nel 1210 il sinodo parigino vietò sotto pena di scomunica, la lettura pubblica  e privata delle opere “fisiche” di Aristotele che sostenevano “dottrine contrarie alla fede”. Nonostante successivi provvedimenti  e divieti, le opere di Aristotele, Avicenna e Averroe’ trovarono crescente accoglienza nelle “scuole occidentali” e nonostante ancora nel 1231, Gregorio IX impose il divieto di leggere la Fisica ove si sosteneva l’eternita’ del mondo, quei testi assursero all’autorita’ massima e nel 1228 lo stesso vescovo di Parigi accettò le opinioni secondo cui “in materia di filosofia occorre sempre richiamarsi soltanto ai filosofi”. Su questi presupposti numerose opere di traduttori, nei centri culturali della Spagna ( e dalla “magna curia” palermitana di Federico II)  di astronomia e astrologia dei maggiori pensatori arabi ed ebrei si aggiunsero ed accrebbero le conoscenze della filosofia occidentale.

Nel contesto e nella voglia di voler conoscere nascono le università. Secondo il significato originario del termine (università, comunità) l’università era una corporazione di insegnanti e studenti, organizzata con ruoli diversi (a Parigi prevaleva il ruolo dei docenti, a Bologna quello degli studenti). Nel duecento fu usato il termine di Studium generale per indicare l’università dove vi erano almeno una delle maggiori facoltà, dove insegnavano numerosi docenti e dove più grande era l’affluenza di studenti, anche stranieri. I primi studia generali furono le università di Bologna, Parigi e Oxford. Mentre nelle università italiane prevalevano le facoltà (come diritto e medicina)  che abilitavano ad una professione,  nelle università straniere la facoltà principale era la teologia ( lasciata in Italia agli ordini religiosi). Il docente universitario  riceveva una paga commisurata al suo prestigio, corrisposta in un primo tempo dagli studenti  con un sistema di autotassazione (la colletta) è costituita in un secondo tempo, da benefici e rendite ecclesiastiche.

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