Antropologia
Ci proponiamo di dare una diversa impostazione, sin dall’inizio del nuovo anno, al blog. Il lettore non si allarmi, nulla esclude che alla fine potremo scoprire che -in realtà- non ci siamo affatto allontanati dal vecchio bagaglio di arnesi e dal sapere culturale di sempre, quello che ha caratterizzato finora il blog.
Come potrebbe essere diversamente?
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Viaggiare nel sapere del XXI secolo
Viaggiare, lavorare, studiare, tutto ai nostri giorni andrebbe fatto esprimendo al meglio tutte le attività umane nell’intento di realizzare l’individuale personalità propria nella cornice del benessere comunitario, collettivo, universale. Questo sarebbe il quadro del vivere, di quello affermatosi nelle intenzioni della parte occidentale del pianeta; quadro del vivere sviluppato sopratuttro nelle culle culturali dei nostri giorni: le università, più che le chiese, i media tecnologici, più che i libri.
Ma tutti sappiamo benissimo che il meccanismo universale ormai in mano alla politica, all’economia, alla tecnologia, e anche (e sopratutto) alla cattiveria umana, non sempre funziona come dovrebbe.
-Le sfide del nostro tempo, fra noi che nel XXI secolo ci sentiamo evoluti, continuano incredibilmente a ruotare intorno al (1) bisogno di identità, alla difficoltà di conciliare la difesa dei principi con le costrizioni della politica e sopratutto, della geopolitica.
-L’Europa che si pregia di essere evoluta si irrigidisce (2) frequentemente e vergognosamente di fronte alla gestione dell’immigrazione dai luoghi sfortunati del pianeta.
-La religione da fattore di amore ed unione, con massima frequenza (ne sappiamo qualcosa da massima follia noi contessioti che pochi anni fa assistevamo ai portoni di chiesa chiusi in faccia da gente ignorantissima degli elementi base della religiosità) torna a trasformarsi a (3) fattore di appartenenza molto più forte della razza.
L’ideale della politica e della democrazia da esportare, lo notiamo tutti, urta con la crescente diseguaglianza e l’avvenuta scomparsa (persino nella politica della attuale finta Sinistra) della mobilità sociale. E da noi, nel Meridione, urta sopratutto nella carenza della politica, della politica quella vera, al punto che nessuno si accorge di come l’emigrazione sta desertificando vasti territori delle aree interne. Al punto -ancora- che nei Consigli Comunali non si sente più discutere ma di sciorinare chiacchiere senza sostanza.
Quelli che fino a qualche decennio fa venivano definiti i valori dell’Occidente moderno (la libertà, la democrazia, la partecipazione) li scopriamo tutti che stanno per apparire vuoti se da essi la politica (quella della Sinistra sopratutto) continua ad attardarsi a passare agli altrettanti grandi valori della giustizia sociale e dell’eguaglianza. Sarebbe questa infatti la missione della Sinistra, fino a ieri definita socialista e/o socialdemocratica e che oggi si trincera, per ragioni che avremo modo di commentare, sulla generica denominazione di Partito Democratico, dove là si vede accorpata con le più varie tradizioni politiche. Circostanza che del resto capita a Destra, che conoscevamo missina e democristiana e che oggi la ritroviamo tradotta in Conservatrice, in ultrà leghista e in una porzione moderata, quella già democristiana che oggi porta abiti di Forza Italia.
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Il Blog, si propone di leggere il mondo, la cultura, le visioni e le identità dei nostri giorni con gli arnesi dei nostri tempi (giornali, partiti, associazioni, sindacati, scuole di pensiero, filoni religiosi del mondo cristiano, identità collettive, sistemi di valori). Ci piacerà sostanzialmente riflettere, detto in poche parole, sulle identità storiche e culturali oggi in gioco. Identità che, la storia ci insegna, non sono date e che non resteranno immutabili.
La Storia dell’umanità, ormai lo sappiamo, non è mai immutabile dal momento che procede per intrecci e condizionamenti reciproci, e ovviamente per mescolanze. Ed in cio’ si riconosce l’osservazione “politica”. La politica non è infatti qualcosa di cui devono occuparsi (-come capita in via di fatto-) solamente gli incompetenti, o peggio i rampanti.
Ci occuperemo quindi di politica. O quanto meno di lettura politica delle vicende umane. Ci auguriamo possa trattarsi di Politica con la “P” maiuscola.
La cadenza del blog comunque non sarà, come finora avvenuto, con pubblicazioni regolari nel tempo. Questo nuovo indirizzo non significa che trascureremo i tanti filoni culturali finora perseguiti di carattere religioso, storico, geografico-etnico e in generale culturali. Anzi introdurremo pure una pagina sulla letteratura dei nostri giorni che va ad aggiungersi ai commenti sull’opera dantesca che è in corso da qualche giorno a cura di giovani amici.
Come sempre, chiunque, se lo vorrà, potrà dire la sua senza tema di essere censurato. Anche coloro che non hanno mai tollerato il blog potranno esprimere il loro punto di vista sulle pagine del blog. Potranno liberamente criticare il blog e chi in esso si adopera. Ove lo vogliano! Pubblicheremo anche i testi di critica alla linea del blog.