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mercoledì 2 febbraio 2022

Investimenti pubblici. Quando i disegni di crescita e sviluppo non raggiungono lo scopo

 A Contessa Entellina, come del resto avviene in quasi tutti i comuni di Sicilia e delle regioni dove il senso e la funzione della Politica difficilmente viene dispiegato per intero o comunque risulta difficile radicarlo per le motivazioni più varie, specialmente quando si tratta di piccoli centri, esiste un patrimonio immobiliare pubblico trascurato che -ove attenzionato- potrebbe essere trasformato e valorizzato prima che scada nel degrado assoluto e crei, nel tempo e nello spazio, motivo di più grave caduta sociale e politica.

Si diceva che doveva servire
da struttura per la
macellazione. 
Sono trascorsi decenni e
decenni.

 Non ci riferiamo alla circostanza che a Contessa Entellina possediamo un patrimonio abitativo capiente fino a 8mila e passa abitanti per solamente ed effettivi mille, o poco più, ma ad alcuni edifici pubblici che ormai sono simbolo della stanchezza a fare di cui si è impadronita la nostra terra di Sicilia.

 Nella giornata odierna, transitando nella contrada "Puiata Brignano" mi sono fermato ad osservare un locale comunale che mi è parso simbolo del nostro tempo per l'abbandono in cui versa. Mi sono ricordato delle tante narrazioni ascoltate,  dei tentativi andati a vuoto per ristrutturarlo, riadattarlo, affidarlo a privati per i fini più vari. Tutti andati a vuoto. Eppure non è bene continuarlo a mantenere nello stato di assoluto abbandono. E' ovvio che si tratta di un degrado stratificato nel tempo, che possiede antiche radici e le cui responsabilità personali sono difficili da individuare. Da Puiata Brignano il pensiero è  volato sullo sperpero di denaro pubblico per recuperare l'antica stazione ferroviaria vicino a Batellaro e gli altri, tanti euro, spesi per affiancarla con una struttura che doveva agevolare lo smaltimento dei ... rifiuti. Ho pensato, ancora, che ci vorrebbe un Draghi per ogni chilometro quadrato dello Stivale.

Eppure esiste la legislazione che consente di migliorare lo stato di qualsaiasi spazio pubblico abbandonato. Tante sono le norme regionali e statali che affrontano: a) il riutilizzo degli edifici e degli spazi pubblici, b) la rigenerazione degli spazi ed il loro riuso, c) i patti di collaborazione etc...

 Le identiche riflessioni ora ricordate faccio quando capita di transitare per Piano Cavaliere e vedere la sagoma dell'edificio che -si diceva- doveva servire come latteria.

 Credo che torneremo su questa problematica che non compete solo a chi riveste funzioni pubbliche, ma a tutti i soggetti che vanno sotto la denominazione di "cittadini".

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