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martedì 9 maggio 2023

Uomini e guerra. Non sarebbe preferibile impiegare immense risorse sull'educazione (investire sull'uomo) piuttosto che sulla distruzione dell'ambiente e dell'uomo?

L'educazione è una fonte di

prosperità economica (2) 

 La formazione, l'educazione pubblica a cominciare dal Settecento e poi nel corso dell'Ottocento venne ritenuta la sfera significativa della crescita civile della popolazione e, quindi, di competenza della Politica e dello Stato. Questo esito era già stato additato e voluto dall'Illuminismo che aveva posto la "ragione" come guida per la crescita dell'umanità. 

  Nel 1717 ed ancora nel 1737 in Prussia furono promulgate le prime leggi sull'obbligatorietà di frequenza della formazione di base. Col Codice Civile del 1794 l'insegnamento di base fu finanziato con tributi che gravavano sulle comunità locali.

  Fu in Francia, su iniziativa di Buonaparte all'inizio dell'Ottocento, nell'intento di sviluppare l'identità nazionale (da sottrarre al localismo e standardizzare la lingua francese) che fu istituito il primo sistema scolastico centralizzato al fine di diffondere una cultura uniforme sul territorio nazionale. Con due leggi rispettivamente del 1833 e del 1882 si puntò ad istituire l'istruzione obbligatoria di base universale e gratuita e nel contempo centralizzata pure sulla formazione dei docenti.

La scuola in Italia

Più persone sono
istruite più la società
può vantarsi di essere
 sana.


 La scolarizzazione era sorta già nel Medio Evo e fu promossa e garantita dalla Chiesa. Scuole laiche qua e là comunque esistevano sin dal 1100. Nel Settecento sorsereo le prime scuole pubbliche e nell'Ottocento fu quasi ovunque fatto proprio il modello napoleonico.

  Gli storici ci fanno comunque sapere che alla vigilia dell'Unità d'Italia la situazione scolastica sapeva tanto di classismo, specialmente nel Mezzogiorno: i poveri non possedevano nessuna formazione scolastica. A partire dai primi del Novecento, sulla spinta della cosiddetta legge Coppino (1877), fu imposta l'obbligatorietà della scuola per tre anni e, poi nel 1904, comunque fino al raggiungimento del dodicesimo anno di età.

  La Costituzione Repubblicana (1948)  sancisce l'istruzione pubblica gratuita ed obbligatoria per almeno otto anni. Leggi successive sanciscono l'obbligatorietà  fino all'età dei sedici anni.

  I sistemi di educazione obbligatori via via nel corso dell'Otto/Novecento si diffusero in tutto il mondo. Nei paesi che nel Novecento venivano definiti "in via di sviluppo" l'educazione formale venne avviata dalle tante organizzazioni missionionarie. Dal periodo post-coloniale ovunque sono sorti i sistemi educativi pubblici per gli elementi di base che -comunque- avviarono e stimolarono l'identità culturale di ciascuna delle nuove entità statuali.

(Segue)

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