Campagna elettorale
Col decreto che ha indetto i comizi elettorali per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali in 128 Comuni della Sicilia e per i 6 presidenti e i rispettivi consigli circoscrizionali della città di Catania, come già peraltro deliberato dalla giunta regionale nel febbraio scorso, in Sicilia si è ormai in piena campagna elettorale.
E' questo il bello della partecipazione pubblica e democratica per la scelta del governo delle città e delle comunita' minori. Nelle realtà minori, dove tutti si conoscono fra loro, il dialogo fra candidati (e loro parenti, pure essi mobilitati) e corpo elettorale assume inevitabilmente il tono dell'amicalità e dell'approfondimento della conoscenza.
Per l'Assessore Regionale agli Enti Locali si tratta di un momento di altissima espressione del diritto di libera scelta politica ed auspica possa svolgersi nella correttezza e nel rispetto delle differenze per costruire una Sicilia sana e virtuosa, a partire proprio dai piccoli Comuni.
Novità legislative
Come evidenziato nella precedente pagina per la validita' della consultazione, nei centri dove e' stata presentata una sola lista (come sta capitando a Contessa Entellina), basta che si rechi ai seggi il 40% degli iscritti alle liste elettorali, da cui peraltro non verranno computati gli iscritti all"Aire, per la validità della consultazione. Si tratta di criteri introdotti per la prima volta in questa tornata elettorale.
Coinvolgimento
Tra i 128 Comuni siciliani chiamati alle urne ci sono quattro capoluoghi di provincia: Catania (incluse le sei circoscrizioni), Ragusa, Siracusa e Trapani.
In 113 amministrazioni (fino a 15 mila abitanti) si voterà con sistema maggioritario e fra questi rientra Contessa Entellina, mentre in 15 altre realtà con il sistema proporzionale (oltre ai capoluoghi, sopra ricordati Licata, Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania, Mascalucia, Piazza Armerina, Comiso, Modica, Carlentini). Cinque i Comuni attualmente commissariati: Catania, Aidone (En), Trabia (Pa), Modica (Rg) e Priolo (Sr).
Al voto andra' anche Barrafranca (En), che nell’aprile del 2021 è stato sciolto per mafia.
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