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venerdì 12 maggio 2023

Con Leopoldo Franchetti. La Sicilia di ieri e di oggi (13)

Leopoldo Franchetti Nel 1876 due deputati del Regno d'Italia. Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino, esponenti della Destra storica, presentano in Parlamento una relazione destinata a suscitare polemiche e lunghi dibattiti, nota come "Inchiesta in Sicilia" (la relazione diventerà poi un volume, pubblicato nel 1877, intitolato La Sicilia nel 1877). E' la prima indagine documentata sulle condizioni sociali ed economiche dell'Isola dopo l'Unità d'Italia.

Nascita: 31 maggio 1847, Livorno

Morte: 4 novembre 1917.

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CONDIZIONI   GENERALI

I. Palermo e i suoi dintorni
 
 13. Arbitrii legali. Ammonizioni e domicilio coatto. Loro riuscita.

 
«Non ci è altro modo a guardarsi
dalle adulazioni se non che gli uomini
 intendino che non ti offendono a
dirti il vero».

MACHIAVELLI, Il Principe, cap. XXIII.
Come si debbino fuggire gli adulatori.


L'ammonizione e il domicilio coatto sono fra le armi le più potenti che un Governo possa usare  contro la gente pericolosa all'ordine pubblico. Quando l'autorità di pubblica sicurezza, dietro informazioni dei suoi agenti, abbia luogo di sospettare una persona come autore  o complice di prepotenze illegali o di delitti, la sorveglianza. Se la sua condotta conferma i sospetti, la denuncia al  pretore. Questi, prende informazioni e, se sono conformi alla denuncia, ammonisce la persona indiziata a non dar luogo ad ulteriore sospetto. Da quel momento in poi, gli agenti al servizio della pubblica sicurezza hanno obbligo di seguirne tutti i passi, di conoscere i luoghi  dove va, le persone che frequenta. E se giudicano che continui a giustificare i primi sospetti, ne riferiscono ai loro superiori. Laonde nuova denunzia, che se vien giudicata fondata, provoca la condanna per contravvenzione all'ammonizione. Dopo tale sentenza l'ammonito è in piena balìa dell'autorità politica, purché si lasci arrestare quando viene ricercato. Il prefetto può fare pronunciare contro di lui dal Ministero dell'nterno l'invio a domicilio coatto per due anni, se la sentenza di contravvenzione è stata una sola, per cinque, se sono state due. Dopo di che il condannato può, nel fatto, essere eternamente esiliato dal suo paese e segregato dalla società; poiché  al suo ritorno in patria può seguire prontamente una nuova ammonizione, poi una prima e seconda sentenza di contravvenzione, poi un nuovo invio a domicilio coatto, e così di seguito.
  Sembra che un Governo il quale abbia a suo arbitrio un'arme così potente, possa, secondo il modo come l'usa, o devastare una provincia, o renderle la sicurezza  e la prosperità. Una volta ch'esso abbia determinato contro qual categoria di persone intende adoperarla, se è ben servito, non v'ha delitto tanto nascosto ch'egli non giunga infine a coglierne  l'autore, non v'ha testa tanto alta che egli non sia in grado di colpirla.
  Ma invece le liste dei numerosi ammoniti ed inviati a domicilio coatto della città di Palermo e suoi dintorni (4) sono, come del resto anche nel rimanente della Sicilia, empite in gran parte dai nomi di ladruncoli di campagna, di delinquenti minori,  di tutta quella minutaglia, che in qualunque paese è portata  ad una vita irregolare dalla miseria o dalla pigrizia. Gente la quale è più di fastidio che di pericolo alla società, e che si giunge a render pericolosa con siffatte pene. De d'altra parte non mancano nomi di assassini pericolosi di basso grado, vi sono rari quelli di quei capi mafia, organizzatori di delitti, arricchiti coll'imporsi negli affari altrui, e diventati spesso col terrore , padroni assoluti di un intero Comune. E vi mancano quasi del tutto i nomi di quei prepotenti di alta sfera che sono cagione, principio e fondamento del vasto sistema di violenze sanguinarie che opprime il paese. V'è come una forza arcana, che protegge le loro persone e regge la loro influenza contro chiunque, e soprattutto contro l'autorità pubblica.

(4) Gli ammoniti nel distretto della Corte d'Appello di Palermo nel 1874 erano 1888, in quello della Corte d'Appello di Messina 590,  in quello della Corte d'appello di Catania 365,  (Relazione della Giunta per l'inchiesta sulle condizioni della Sicilia, nominata secondo il disposto dell'articolo 2 della legge 3 luglio 1875, allegato D). Gli inviati a domicilio coatto erano il 31 dicembre 1874, per la Provincia di Palermo, 308, per quella di Caltanissetta , 49; per quella di Catania, 42; per quella di Girgenti, 358; per quella di Messina, 131; per quella di Siracusa, 16: per quella di Trapani, 21 (Camera dei Deputati, Sessione 1874-75, Documenti n. 24 A, allegato 6).

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