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lunedì 29 maggio 2023

Nostri giorni. Capita leggere ...

 I pesci di domani saranno senza spine come l'uva oggi è senza semi. 

E non verranno dal mare

Il governo ha deciso che non si potranno produrre  o vendere pesci e carni create in laboratorio da cellule staminali di muscoli animali. E lo ha fatto per tutelare la sovranità del gusto e della cultura italiana. Ci sono rimasto male perchè non mi piace continuare a mangiare  animali che vengono pescati o uccisi perchè il pesce coltivato sarebbe una benedizione per il mare.

Appurato che le carni di laboratorio non creano problemi per la salute, altrimenti non sarebbero commercializzate in Paesi affidabili come Singapore e Israele e che un manzo o un pesce  creato in laboratorio ha lo stesso gusto di quello tradizionale, perchè sono identici, visto che vengono da una clonazione, la decisione del governo è influenzata  dal nome e da interessi economici.

Cominciamo dal nome. Se una fragola o una bistecca  invece di chiamarla "sintetica", la chiamassimo "coltivata" sarebbe più facile accettarla. E così va chiamata, non sintetica. E poi, i cibi che mangiamo oggi sono forse "naturali"?  No, ovvio. Non ce li ha portati la cicogna o la spontanea evoluzione, ma modifiche dell'uomo: innesti, selezioni, ibridazioni. La fragola o la pannocchia non vengono dal campo di nonna, ma da manipolazioni e sono il terminale di una filiera, quasi sempre estera.

I semi del mais, del girasole e di molte soie vengono dalla Monsanto, dalla Corteva, dalla Syngenta, dalla DuPont o dalla Bayer, multinazionali che hanno investito in ricerca e che vendono ai contadini semi ibridi. Semi buonissimi, facili da crescere  e resistenti ai parassiti, ma con una differenza rispetto  ai semi del passato: sono sterili e il contadino non li può riutilizzare.  E così ogni anno è costretto  a ricomprarli pagando  in dollari aziende  oltre confine, in barba alla sovranità nazionale. Le multinazionali sono già in casa  perché nessuna aziensa italiana è riuscita a sostituirsi alle straniere. Peraltro, già oggi più della metà del grano e del mais noi oggi lo importiamo, quindi dove sta la sovranità alimentare? Anzi, c'è un gruppo alimentare che si fa pubblicità dicendo che raccoglie in tutto il mondo e distribuisce in Italia.   ....    ...   ...

(Alberto Luca Recchi esploratore, giornalista, fotografo, scrittore e subacqueo italiano. Nt. 15 marzo 1955.

Il brano sopra riportato  è ripreso dalla rivista "Pianeta 2030" del 28-05-2023.

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