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venerdì 26 maggio 2023

Quale civiltà ? L'uomo che sa costruire e l'uomo che sa demolire (1)

CiviltàStato di equilibrio politico ed economico, 

fondato sulle istituzioni e sul progresso tecnico;

benessere per tutti.

  Fra Russi ed Ucraini da oltre un anno si combatte e giornalmente muoiono esseri umani, si distruggono beni e realizzazioni umane, si alimentano odi e inimicizie. Sta accadendo quanto dall’alba dell’umanità gli esseri umano fanno, e -a quanto pare- sanno fare sistematicamente: odiarsi, pretendere, imporsi, arricchirsi ai danni altrui. Caino ancora oggi non esita ad ammazzare Abele.

E’ davvero questa la natura dell’uomo ?

E’ certo che i giornali quotidianamente riempiono pagine su omicidi, su ruberie, su pretese di x su y, ed ancora, ciascuno dei tantissimi Tribunali del mondo ha molto più lavoro da svolgere che l’unica Sacra Congregazione delle cause dei Santi.

  Per qualche tempo, più che osservare la parte pesante del vivere umano, vogliamo proporci di osservare/capire cosa è e come si è sviluppata la “Civiltà” umana. Nel relativo lungo cammino per conoscere le vie della “CIVILTA’ “ riusciremo anche ad interpretare le ragioni delle guerre, dell’avidità, dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e … . molto altro.

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  I lettori che seguono sul blog -il giovedì- la vicenda dell’uomo del Paleolitico sanno o avranno modo di scoprire nelle pagine che verranno in appresso che gli “umani”, da quando cominciarono a diventare “umani” vivevano in piccole bande nomadi dedite alla caccia e alla raccolta. I componenti di quei gruppi erano, al loro interno, tutti “uguali”, senza differenze di status politico-economico o di genere. Quando dal Paleolitico si passò al Neolitico i gruppi, o le “bande” degli umani iniziarono ad ingrandirsi e a vivere nei villaggi, e poi nelle città e a strutturarsi in Stati. A produrre questa nuova, diversa condizione di vivere è stata l’Agricoltura.

 Questi pochi righi sulla crescita (evoluzione) degli umani racchiudono già le ragioni del vivere umano di cui tutti vorremmo capire i tanti perché? dell’avidità, delle prepotenze, dello sfruttamento … delle diseguaglianze e dei tanti problemi drammatici e inestirpabili del nostro tempo.

(Segue)

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