Leopoldo Franchetti. Leopoldo Franchetti, economista e studioso meridionalista, fu per diversi anni senatore del Regno d’Italia. Liberale e conservatore, estremamente attento alle problematiche sociali, nel 1910 fondò insieme a Giustino Fortunato e a Pasquale Villari l’Associazione per gli interessi del Mezzogiorno.
Nascita: 31 maggio 1847, Livorno
Morte: 4 novembre 1917.
CONDIZIONI GENERALI
I. Palermo e i suoi dintorni
8. Suo isolamento morale
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Il fondamento del meridionalismo è sicuramente rintracciabile nella Inchiesta in Sicilia del 1876 fatta dai toscani Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino.
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E qui, l'amministrazione governativa è come accampata in mezzo ad una società che ha tutti i suoi ordinamenti fondati sulla presunzione che non esista autorità pubblica. Gli interessi di qualunque specie atti a dominare trovano all'infuori di quest'autorità i mezzi di difendersi, e di fronte a loro, l'interesse comune, da essi rappresentato, è vinto prima di combattere, e la legge è nel fatto esclusa. I poteri e le influenze, che la legge è precisamente destinata a contrastare, sono più efficaci della organizzazione intesa a farla valere. Il timore della sanzione contro chi fa una denunzia, porta una testimonianza, o presenta una querela a danno di un prepotente di qualunque grado, è più efficace che quello della sanzione penale contro chi rifiuti la sua cooperazione alla giustizia in caso di delitto o quello del danno materiale di chi subisce un'ingiustizia in caso di delitto, o quello del danno materiale dei chi subisce un'ingiustizia senza respingerla colle difese fornite dalla legge. Naturalmente, in una società pr tal modo costituita, non v'è posto per chi non ha zanne ed artigli. Difatti il maggior numero d'ogni classe e d'ogni ceto è oppresso e soffre, ma per lo più non se ne rende neppur conto. Perché l'opinion piubblica è informata a questo sistema sociale extra legale, la massa della popolazione ammette, riconosce e giustifica, l'esistenza di quelle forze che altrove sarebbero giudicate illegittime, ed i mezzi che adoperano per farsi valere; sicché, per chi volesse mettersi dalla parte della legge, si aggiunge al timore delle vendette quello della disopprovazione pubblica, cioè del disonore.
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