Il nostro stile di vita ...
Il nostro violentare l'ambiente
* * *
E... l'uomo senza accorgerse sta
distruggendo il pianeta
Secondo Massimiliano Pasqui, climatologo e ricercatore del Cnr, in Romagna: «Superata in un giorno la media trentennale dell’intero mese di maggio. Due eventi in sequenza rari». «La siccità? I terreni perdono la capacità di assorbire: così si spiana la via agli allagamenti». «Per dare un’idea: negli ultimi due mesi da queste parti è caduta il doppio della pioggia che scende normalmente. Ma il punto grave è che le precipitazioni si sono concentrate in pochi giorni, appunto tra il 1 e il 4 maggio e dalla mezzanotte del 15».
La conclusione è che «siamo su un crinale: da una parte ci voleva l’acqua, però ne è arrivata troppa:
quando si va a fare il bilancio, tutto pende largamente dalla parte negativa».
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Nel 1966 -quando i problemi ecologici erano molto meno considerati rispetto ai nostri giorni- l'economista Kenneth E. Boulding (1910-1993), scrisse un articolo "The Economics of the Coming Speaceship Earth" (L'economia della navicella spaziale) nella quale ricorrendo ad una metafora evidenziava la necessità di un cambiamento di rotta nel rapporto dell'uomo con la natura. Proponeva di passare dall'economia del cowboy, caratterizzata da una mentalità di conquista costante del territorio al fine di disporre di più risorse possibili, all'economia dell'astronauta, secondo la quale il successo non consiste nell'utilizzare sempre più risorse, ma nel mantenersi in buona salute fisica e mentale, utilizzando meno risorse e producendo meno rifiuti. La natura, scriveva, non va considerata come un pozzo senza fondo di assorbimento non problematico dei rifiuti.
L'attività umana sta provocando un impatto sulla Terra tale da indurre molti scienziati a parlare di una nuova era geologica: l'Antropocene. E non si tratta solo di un cambiamento climatico, ma anche degli effetti dell'utilizzo massiccio di materiali: cemento, plastica, fertilizzanti chimici, pesticidi ecc.
Le ere geologiche si misurano nell'ordine di migliaia di anni, ma quelli dell'Antropocene si caratterizzano per la rapidità dei cambiamenti in corso, soprattutto a partire dal XX secolo. Ciò che sta combinando l'uomo dei nostri giorni (le tracce che lascia) saranno leggibili, assicurano gli studiosi di varie discipline, per milioni di anni.
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