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sabato 13 maggio 2023

Con Leopoldo Franchetti. La Sicilia di ieri e di oggi (14)

 Leopoldo Franchetti.  Tra il 1873 e il 1874 Franchetti fu nel Mezzogiorno per esaminare personalmente la situazione delle province. Da questa esperienza scaturì nel 1875 il volume Condizioni economiche e amministrative delle province italiane. L’anno successivo fu con Sonnino in Sicilia. In seguito a questa nuova esperienza furono pubblicati i due volumi de La Sicilia. Nel 1878 Franchetti e Sonnino fondarono a Firenze la rivista “Rassegna settimanale” allo scopo di sondare ed esaminare i problemi della società italiana in un’ottica riformista e di denunciare le responsabilità delle classi dirigenti. A partire dal 1882 la rivista fu trasformata nel quotidiano “La Rassegna” e pubblicato fino al 1886.

Nascita: 31 maggio 1847, Livorno

Morte: 4 novembre 1917.

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CONDIZIONI   GENERALI

I. Palermo e i suoi dintorni

14. Inefficacia degli istrumenti usati dall'Autorità pubblica contro i malfattori.

  La quale, bendati gli occhi, turate le orecchie, va brancolando in cerca di assassini o di malfattori, che tutti, fuorché essa, vedono e conoscono. I suoi istrumenti, o sono inefficaci, o la tradiscono.. Si dà il caso che mentre carabinieri e truppa vanno perlustrando monti e valli sotto la pioggia e la neve, il capo brigante ricercato stia svernando tranquillamente  a Palermo stessa, e non sempre nascosto. Fra gli uffici di pubblica sicurezza , gli stessi uffici giudiziari da un lato e di pubblico dall'altro, v'ha una corrente di relazioni continue e misteriose, contro le quali è vano il segreto più rigoroso. Persone designate per esser colpite da arresto, sono avvertite prima ancora che si firmi il relativo mandato, e la forza che viene  per prenderli  li trova partiti da tre o quattro giorni o più. Nelle carceri esiste una comunicazione continua fra i carcerati e quelli di fuori. Nella forza armata, dove è fedeltà al dovere è pure ignoranza dei luoghi, delle persone, della lingua. I carabinieri e la truppa, ben spesso non servono ad altro che a farsi ammazzare senza sapere  da chi. Si racconta di briganti fattisi scortare dai carabinieri come pacifici viaggiatori, e di un famoso capo brigante che in Palermo passò una serata a conversare amorevolmente al caffé con un ufficiale dei carabinieri il quale non lo riconobbe, e pochi giorni dopo  si vide arrivare  a casa una paniera di dolci  coi complimenti del capo brigante stesso.

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