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giovedì 21 luglio 2022

Populismo e rovine. Fra populisti ufficiali (m5s) e populisti di fatto (Lega) l'Italia è l'anello debole dell'Europa

 Il governo ha ottenuto la fiducia con  95 voti, senza l’appoggio di Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle (partiti -questi- interessati a rincorrere i presunti umori di una Italia dai vastissimi colori populisti), e Mario Draghi verosimilmente oggi, giovedì 21 luglio, confermerà le dimissioni al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

I passaggi:

- Le consultazioni
: 
Il presidente della Repubblica potrebbe,  anche senza la necessità di consultazioni essendo palese lo sfarinamento al livello partitico della legislatura, con i presidenti di Camera e Senato, sciogliere subito le Camere. 
Il Corriere della Sera ricorda: «Nel gennaio 1994 Scalfaro sciolse le Camere e chiuse la legislatura dopo appena due anni senza neppur fare le consultazioni con i partiti. Accadde quando l’allora premier Ciampi, alla guida di un esecutivo tecnico di larghe intese (passato e presente, tutto si tiene), fu minacciato di sfiducia in Aula ma, prima del voto, quell’iniziativa fu trasformata in mozione di fiducia dagli stessi proponenti. A premere per la cacciata erano le sinistre, convinte di avere in tasca la vittoria alle urne, e l’area del cosiddetto partito dei giudici, visto che quello era il «Parlamento degli inquisiti». 
Ciampi salì al Colle, pronto a mollare ma incerto. Scalfaro tagliò corto e chiuse la partita, lasciandolo a gestire Palazzo Chigi fino all’insediamento del nuovo governo, in maggio. Per inciso: le elezioni, il 28 marzo, le vinse Berlusconi».

-Sabino Cassese, presidente emerito della Corte costituzionale, sostiene che, vista la fiducia comunque accordata dal Senato al governo, il capo dello Stato potrebbe sciogliere il Parlamento solo passando da consultazioni con i presidenti di Camera e Senato, perché in quel caso il presidente della Repubblica si metterebbe «in una posizione superiore all’organo stesso che l’ha scelto, e alla volontà popolare che rappresenta».

- Draghi potrebbe rimanere in carica -per gli affari correnti- fino all’arrivo del nuovo governo, dopo le elezioni politiche. E' da capire se egli sia disponibile.

-L’alternativa è che Mattarella possa propendere per un «governo di scopo» per arrivare fino alle elezioni, nel prossimo Ottobre.

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