LUOGHI CELEBRI E CARATTERI DEI SICILIANI
di
Patrick Brydone
Nota: come già fatto per i precedenti autori del Grand Tour della Sicilia, frazioneremo pure l'Opera di Brydone in più puntate.
Il testo che proponiamo è sostanzialmente un romanzo epistolare, composto da lettere (fittizie) che l’autore avrebbe mandato a William Beckford di Somerley. In realtà, è una rielaborazione degli appunti del viaggio compiuto realmente dallo scienziato scozzese in Sicilia e a Malta tra il 15 maggio e il 29 luglio 1770.
=================================================================3
I banditi ed il corpo di guardia
Una quindicina di giorni fa è accaduto che il fratello di uno di questi eroici banditi avesse bisogno di denaro: non sapendo come procurarsene, decise di servirsi del nome e dell'autorità del fratello, sicuro che l'inganno non sarebbe stato scoperto così facilmente. Si recò così da un prete di campagna e gli disse che suo fratello aveva bisogno di venti ducati in prestito, e subito. Il prete gli assicurò che non disponeva lì per lì di una tale somma, ma che se fosse ripassato entro pochi giorni gliela avrebbe fatta trovare pronta. L'altro rispose che aveva paura di tornare dal fratello con quella risposta e gli raccomandò di tenersi alla larga da lui almeno finché non lo avesse ammansito un poco; altrimenti non avrebbe potuto rispondere delle conseguenze. Sfortuna volle che proprio il giorno dopo il prete ed il brigante si incontrassero in una strada stretta. Il primo si mise a tremare come una foglia all'avvicinarsi dell'altro, finché cadde in ginocchio implorando misericordia. Il brigante, meravigliato di quel comportamento, gliene chiese la ragione, e il prete tremante rispose: "Il denaro, il denaro! Mandatemi vostro fratello domani e lo avrete". L'altezzoso masnadiero gli disse che sdegnava di prendere soldi da un povero prete, aggiungendo che se qualcuno dei suoi fratelli fosse sceso così in basso da avanzare una simile richiesta, era pronto egli stesso a fornire la somma. Il prete allora lo mise al corrente della visita che aveva ricevuta la notte precedente da suo fratello, per suo ordine, e gli assicurò che se avesse avuto la somma gliela avrebbe consegnata immediatamente. "Bene", disse il brigante, "ora vi convincerò se si debba credere più a mio fratello o ame; verrete insieme a me in casa sua, a poche miglia da qui". Arrivati davanti alla porta, il brigante chiamò il fratello, che non sospettando di essere stato scoperto venne immediatamente al balcone. Quando vide il prete, cominciò a scusarsi per la sua condotta, e il brigante replicò allora che non occorrevano scuse, e che desiderava soltanto sapere come erano andate le cose: era andato a chiedere del denaro in prestito al prete a suo nome, o no? Ricevutane risposta affermativa, il brigante imbracciò il trombone e con deliberata freddezza lo uccise sul colpo. Poi, rivolgendosi all'attonito prete: "Ora sarete persuaso", disse, "che almeno non avevo l'intenzione di derubarvi".
Puoi ora immaginare come saremo felici in compagnia delle nostre guardie. Per quanto ne so, proprio l'eroe di cui ti ho parlato potrebbe essere uno di loro, dato che c'é stato assicurato che si tratta di due degli uomini più intrepidi e risoluti dell'isola.
Non chiuderò questa lettera prima di darti qualche notizia del viaggio. Intanto, adieu. Andiamo a dare una occhiata alle chiese e agli edifici pubblici, ma su questo argomento non ti annoierò a lungo (...).
Nessun commento:
Posta un commento