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Dalla fine della "Polis" alla fine delle libertà politiche:
dal cittadino all'individuo.
Dalla democrazia cittadina della Grecia all'individuo all'interno di un vastissimo Impero. Cessa la partecipazione alla vita pubblica, ormai affidata ai "funzionari". |
Questo passaggio è chiaramente riportato da Ettore Bignone, filologo classico e letterato (1879 - 1973) da cui riportiamo per intero una pagina:
"L'educazione civica del mondo classico formava dei cittadini; la cultura dell'era di Alessandro in poi ha forgiato degli individui.
Nelle grandi monarchie ellenistiche i legami ed i rapporti fra l'uomo e lo Stato divengono ognor meno stretti e imperiosi; le nuove forme politiche, in cui il potere è tenuto da uno solo o da pochi, sempre più concedono ad ognuno di foggiare a suo modo la propria vita e la propria persona morale, e anche nelle città in cui perdurano, come ad Atene (almeno nella forma), gli antichi ordinamenti, l'antica vita civica, ormai degradata, pare sopravviva a se medesima, languida, intimidita, fra velleità di reazioni represse, senza profondi consentimenti negli animi.
L'individuo è ormai libero di fronte a se stesso. L'avventuriero in cerca di fortuna è un tipo letterario che i nuovi poeti, come Menandro, Teocrito, Eronda, colgono dal vero e ritraggono con singolare vivacità e simpatia. Le nuove monarchie dell'Asia e dell'Egitto -coi loro fascini di rapide fortune, da favola - e ricchezze, con l'occasione data da ogni audacia singolare, ad ogni ingegno induce di uscire in luce - la facilità di viaggi e di commerci nel penetrato Oriente, traggono a sé i più vari spiriti, offrono loro momentanee patrie mutevoli, ove si addensa una folla che ha per supremi Dei la risonanza o il danaro o l'avventura. Ognuno vale, non più come membro della città in cui è nato, di cui debba dividere la fortuna, la grandezza, la sventura, ma quanto vale il suo ingegno, l'intimo genio del suo spirito. L'uomo pare tutto ormai: unico artefice del suo valore e del suo destino, signore a se stesso".
E' ovvio che questa descritta signoria dell'individuo degenera nell'individualismo e nell'egoismo. Pare ricordarci il passaggio dell'Ottocento post unitario dell'Italia, dalla economia contadina al nascente capitalismo cosmopolita.
(Segue)
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