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lunedì 25 luglio 2022

Crisi di governo. Migliaia di cantieri edili fermi perché nello scrivere le leggi -oltre che essere parlamentari- bisogna saperle scrivere

 Con la caduta del Governo Draghi (adesso incaricato solamente di assolvere agli affari correnti)  è probabilmente definitivamente tramontato quel Superbonus tanto caro al M5S.

 Draghi nelle dichiarazioni antecedenti alle dimissioni aveva detto: «Per quanto riguarda le misure per l’efficientamento energetico e più in generale i bonus per l’edilizia, intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo occorre ridurre la generosità dei contributi». Aveva provato e probabilmente voluto rassicurare il Movimento 5 Stelle su una misura che faceva parte dei 9 punti imprescindibili della lettera che Conte aveva consegnato al premier

 Quel provvedimento legislativo, alla luce di ciò che ha comportato con la paralisi dei cantieri dal Nord al Sud, evidenzia che non basta avere ministri in Consiglio dei Ministri, bisogna pure mandare in CdM persone che sanno ciò che vogliono. Chi ha messo mano al testo di quel provvedimento evidentemente non meritava di sedere in un Organo tanto rilevante. Oggi tutti coloro -cittadini- che nel Superbonus hanno creduto si trovano con i cantieri in essere, ma quasi generalmente fermi perché le imprese edili (molte sorte come i funghi dalla sera alla mattina, sull’onda dell’entusiasmo del bonus al 110%) non riescono più a scontare i crediti fiscali. 

 Il governo adesso è dimezzato nel suo ruolo operativo, ma resta in carica ancora per qualche mese per il disbrigo degli affari correnti. Il Superbonus 110% lo si vorrebbe provare -dal M5S- ad inserire nell’elenco degli interventi imprescindibili.

 Draghi nel suo discorso al Senato per salvare (inutilmente) la coalizione, aveva lasciato intendere nei giorni scorsi che -sia pure con poteri ridotti- si sarebbe provato a rimediare all'incompetenza di chi quella disciplina l'aveva scritta e pretesa. Ma tanti esperti giuristi e non dubitano che l'intento sia perseguibile, in carenza di poteri da parte del Governo, e si chiedono pur da esperti come «tirare fuori dai pasticci» i titolari di crediti di imposta ancora bloccati. Molti altri esperti si chiedono se la stessa idea che aveva mostrato di avere in mente Draghi sia ancora realizzabile, in carenza di poteri.

(Segue)

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