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lunedì 11 gennaio 2021

Sicilia e Storia. Dai greci a ... (2)

La Sicilia ha in sè una ricca Storia che cresce e si sviluppa col sorgere della prima civiltà, civiltà intesa come "cultura", quella greca.

Zancle, l'odierna Messina, fu la prima colonia greca della Sicilia, fondata nel 536 a.C. 

Il Mito: Scilla era una bellissima Ninfa e lo stesso Giove si innamorò di lei, che però lo rifiutò. Giorve d'accordo con la maga Circe, grazie ad un filtro d'amore, la trasformò in mostro marino con dodici teste. Ella si nascose nello stretto di Messina, nel lato opposto a dove stava un altro mostro: Cariddi. Scilla mangiava tutti coloro che si avvicinavano ad essa mentre Cariddi sputava l'acqua che ingoiava. In pratica nessuno poteva attraversare quello stretto; a riuscirci fu Odisseo (Ulisse di Omero).

 La Sicilia nell'VIII secolo, prima dell'arrivo dei Greci
















In quell'ottavo secolo prima di Cristo non erano ancora arrivati i Greci, popolazioni che nel Mediterraneo erano i più evoluti perchè già scrivevano le vicende della Storia, possedevano tecniche di vita sconosciute da altre popolazioni, riflettevano sull'uomo e sulla natura, grazie alla Filosofia.

L'Isola allora viveva, sia pure in una mescolanza di popolazioni, nello stato di pre-storia: i Siculi erano insediati nella parte orientale del fiume Platani, i Sicani stavano ad ovest, gli Elimi sulla punta occidentale-settentrionale dell'Isola. Nell'area di presenza elima insisteva la città di Entella, le cui rovine adesso insistono nel territorio di Contessa Entellina.

Esisteva, o cominciava a sorgere, qua e là, qualche iniziale insediamento di "Fenici", generalmente su piccoli isolotti o alla foce di qualche fiume e comunque pure essi nella parte occidentale dell'Isola.

In realtà naviganti greci già nel 1300 a.C. avevano circumnavigato e visitato le zone costiere dell'Isola e vi avevano lasciato più tracce. Nè i Sicani nè i Siculi e ancor meno gli Elimi immaginavano che -nell'VIII secolo a.C.- dall'Egeo sarebbero arrivati, in forze e con cultura, popolazioni greche. I greci -in effetti- arrivarono inaspettatamente e non si fermarono sulle coste ma dilagarono fino all'interno dell'Isola e nel giro di due secoli la popolarono facendo della Sicilia l'area più fiorente e più attiva del mondo antico, sotto certi  aspetti addirittura più vitale della stessa madre-patria. Ma di questo avremo tempo per approfondire.

Breve riflessione

La storia del Mediterraneo è frutto di un processo millenario che ha visto susseguirsi di generazione in generazione tante civiltà tutte assorte nel tentativo di scoprire, controllare e arricchire l'esistenza umana, il tutto senza scordarci che tutte le vicende umane sono passate attraverso più momenti cruciali. Ancora oggi, nel terzo millennio, nel pianeta sussistono conflitti che il buon senso ci farebbe dire "inauditi e incredibili" eppure vengono proclamati addirittura come guerre sante. Ancora oggi dilagano pandemie che sorprendono la presunzione dell'uomo che si ritiene "signore" di tutto ciò che gli sta attorno.

Cosa c'è oggi nel Mediterraneo a quasi tre millenni dall'affermarsi della civiltà dell'Egeo ? Esistono palesi squilibri tra le due sponde di esso sul piano dello sviluppo, delle risorse finanziarie, dell'innovazione tecnologica, della crescita demografica. Il Mediterraneo da mare che puntava ad unire al sorgere della civiltà ellenica è oggi invece un confine tra due mondi, il Nord ed il Sud del pianeta. Due mondi via via più distanti. A Nord prospera (covid consentendo) la inimmaginabile civiltà industriale-informatica che piega sovrabondantemente ogni altro sentire e a Sud prospera la paura dell'assimilazione che si manifesta attraverso il radicalismo politico.

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