Ci siamo proposto di seguire l'evoluzione del processo seguito all'uscita dal governo di una componente: Italia dei Valori.
Su L'Espresso leggiamo:
Pierluigi Castagnetti, un antico saggio della politica buona e onesta, cattolico dossettiano, amico personale di Sergio Mattarella, ha ricordato la lezione di Enrico Berlinguer: «Nel 1976 Berlinguer (che avrebbe preferito Moro) accettò Andreotti, perché riteneva che sono i programmi e non le persone il terreno e lo strumento della discontinuità». Traduzione per i più giovani: come all'epoca il Pci appoggiò il governo Andreotti in nome di un disegno più alto e dell'emergenza del Paese, così oggi il Pd dovrebbe sostenere Conte.
La sfida tra Conte e Renzi sta per arrivare in Parlamento
Saranno pertanto da seguire le giornate di lunedì e martedì quando Conte si presenterà sia alla Camera che al Senato.
2) Lunedì alla Camera saranno svolte alle 12,00 le comunicazioni del premier Conte. Poi verranno presentate e dibattute le risoluzioni fino ad arrivare al voto di fiducia. Voto palese per chiamata, appello nominale.
3) Martedì Conte replicherà le medesime comunicazioni al Senato. E anche qui si ripeterà il medesimo rito. Al Senato sta la vera difficoltà per Conte perché i numeri della maggioranza dopo l'uscita dei renziani dalla maggioranza, sono risicatissimi.
4) Se crisi è soprattutto legata all'esito del voto che arriverà dal Parlamento non bisogna sminuire il ruolo di Sergio Mattarella che di diritto ha in mano la situazione e che non può non tenere conto che il Paese deve affrontare problemi enormi sia con la pandemia che col quadro economico-sociale che tira avanti a colpi di variazioni di bilancio in deficit, e siamo ai primi di gennaio.
Nessun commento:
Posta un commento