1) Pd e M5S fingono di immaginare che se in Senato non si trovano i "volenterosi" o "costruttori", come preferiscono chiamarli i giornali più benevoli, si andrà alle urne. La verità è che le urne le abborrono anzitutto i M5S che ridurrebbero a meno di un terzo l'attuale pattuglia che hanno nei due rami del Parlamento, e gli stessi Pd che non si può dire che godano di buona salute.
2) Ed allora? sono in corso tentativi per riallacciare i rapporti con l'Italia dei Valori di Matteo Renzi. D'altronde al Pd, che conserva un poco di cultura garantista di origine socialista, non dispiace affatto se fra mercoledi e giovedi -in Senato- si creano le condizioni per far saltare il Guardasigilli grillino, colui che vorrebbe eliminare la prescrizione nei processi penali.
3) Renzi, secondo il pd Boccia, dovrebbe "rivedere la valutazione politica" che ha portato alle dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti. Giuseppe Conte, che non punta affatto al recupero di I.V. va invece dritto per la sua strada e prosegue con la caccia ai responsabili, caccia che si presenta via via sempre più in salita. Più senatori infatti della stessa maggioranza (Casini, Nencini ...) hanno annunciato che voteranno contro la relazione che Bonafede terrà in aula in materia di "prescrizione" nei giudizi penali.
4) Luigi Di Maio ha dichiarato che: "Il voto su Bonafede è un voto sul governo". E avverte: "Dobbiamo trovare una soluzione entro 48 ore, se delle forze politiche si vogliono avvicinare ben venga, altrimenti si scivola verso il voto".
5) E girano -ancora- voci, ne ha accennato pure Lucia Annunziata nel suo programma tv domenicale, sulla possibilità di creare un governo in linea con quello europeo: destra liberal-popolare (Berlusconi), centristi entro cui starebbero pure i M5S, e sinistra socialista (prevalentemente Pd, Leu etc.).
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