Ieri abbiamo pubblicato un breve testo sull'opera d'arte di Raffaello Sanzio "Lo Spasimo", rappresentazione di incommensurabile valore artistico, che nel Settecento spagnolo dalla Chiesa palermitana dello Spasimo (dipendenza benebettina dei monaci olivetani di Santa Maria del Bosco) fu da Alfonso IV portata in Spagna ed oggi costituisce motivo di grande attrazione ed ammirazione nel Museo del Prado di Madrid.
Ci giungono alcune riflessioni relative a quell'opera, che volentieri riportiamo qui.
La lettura dell'opera può rinvenirsi nelle rappresentazioni che essa offre di San Giovanni, della Maddalena, della Veronica, del Cireneo, del centurione, dei militari a cavallo che, fanno parte della composizione ed acquistano una propria forte identità autonoma ed un proprio significato di lettura.
Cristo carico della Croce, il dolore dell'Uomo flagellato che porta sulle spalle la Croce su cui morirà, ma che vuole rappresentare colui che si carica dei mali altrui per un progetto di riscatto dell'umanità intera. Si può leggere Lo Spasimo della Madre, nel patire per la sofferenza del Figlio; e poi quelle braccia tese sempre della Madre che contribuisce mediante il Figlio al riscatto dell'umanità, per un mondo umano".
Nessun commento:
Posta un commento