Da un interessante recente libro di Giuseppe Oddo che affronta "il miraggio della terra" a fine Ottocento leggo che a Contessa su un territorio di 9.000 salme ben 8.700 "eccetto una minissima porzione spettante a pochi altri proprietari, fossero tutte possedute da non più di venti benestanti, tra principi, conti, baroni e cavalieri"
Una delle fonti di quei dati sul latifondismo siciliano e su quello locale di Contessa da cui l'autore attinge è "Gli avvenimenti" del parlamentare di allora Colajanni.
Napoleone Colajanni, in quel fine Ottocento, conosceva bene la situazione socio-economica locale di Contessa, anche perché era in stretto contatto epistolare e amicale col parroco Nicolò Genovese.
Del parroco Genovese abbiamo in passato trattegiato la figura; proveremo nelle prossime settimane a focalizzare, sia pure in brevi tratti, la figura politica ed umana di Napoleone Colajanni ed il ruolo da lui avuto nei fatti dei "fasci siciliani".
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