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giovedì 21 gennaio 2021

Crisi politica. E' ovvio che servono sostegni ulteriori

1) La crisi politica è ancora all'attenzione dei partiti.  Non è bastato, infatti, il passaggio parlamentare ad inizio settimana. Il Governo ha ottenuto l’ok di Camera e Senato e però i numeri sono più che risicati a Palazzo Madama.

2) Conte ha incassato 156 sì per quella che è stata definita una maggioranza  “raccogliticcia”, arrivata peraltro con il sostegno di due forzisti; ma i problemi in una fase così delicata sono rilevantissimi.

3) A Bruxelles aspettano il piano italiano per il Next generation UE. E i giornali lasciano intendere che ancora tutto può succedere.

4) Giuseppe Conte ieri  al Quirinale ha incontrato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,

5) Secondo il Corriere della Sera, le opzioni percorribili sembrano essere solo due:  o si accetta Giuseppe Conte cercando ulteriori "voltagabbane" oppure elezioni anticipate.  

6) Dopo lo strappo di Matteo Renzi (che tiene socchiusa la porta) la  maggioranza vede solo due strade.” La prima, della quale il premier ha parlato nella serata di ieri con il capo dello Stato Sergio Mattarella, passa per un allargamento e rafforzamento dell’alleanza. E la seconda, il voto in primavera.

7) Maria Elena Boschi di Italia Viva, dice su La Stampa: “Conte si era preso una settimana per formare una maggioranza al Senato. Non ci è riuscito. Non so se sia la strada giusta provarci ancora. Un premier dovrebbe occuparsi di vaccini, scuole e lavoro. Non di come acquisire il consenso dei senatori con trattative infinite. Comunque quando avranno finito con il mercato delle poltrone, se vorranno, potranno parlare con noi. Noi siamo quelli che si dimettono, non che chiedono posti”. 

8) Giorgia Meloni sul Corriere della Sera parla di governo che si regge “su un mercato delle vacche, che però fatto da loro diventa una ‘boutique delle chianine”. 

9) Gli osservatori guardano a mercoledì 27 gennaio, quando si voterà la relazione annuale in materia di giustizia del ministro Alfonso Bonafede con Renzi che ha già annunciato non più l'astrensione ma il voto contrario.

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