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giovedì 14 maggio 2020

14 Maggio

14 Maggio 1964
Cattura di Luciano Liggio, mafioso noto come la 'Primula Rossa'.


Nella storia d’Italia sono numerosi i delitti di stampo mafioso che dal secondo dopoguerra portano la firma di Luciano Liggio, il cui vero cognome era Leggio ma che, a causa di un errore di trascrizione da parte di un brigadiere, diventerà noto a tutti come Liggio. Dopo i primi furti e i primi mesi di carcere, Luciano Liggio viene avvicinato da Michele Navarra ed entra a far parte della mafia. 
Cinque anni dopo il delitto Comaianni, il suo complice Giovanni Pasqua viene arrestato: in un primo momento questi ammetterà il delitto ma ritratterà tutto in tribunale.

Nella notte tra il 10 e l'11 marzo 1948 a Corleone viene ucciso Placido Rizzotto, sindacalista socialista e segretario della Camera del Lavoro di Corleone. In quello stesso anno si insediò a Corleone anche il capitano dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, giovane ufficiale incaricato di indagare sui delitti irrisolti e trovò testimoni che accusavano esplicitamente Leggio dell'omicidio, ma quelle testimonianze vennero ritrattate al processo. 
Per tre volte Leggio fu accusato dell'omicidio e per tre volte fu assolto per insufficienza di prove. Leggio fu accusato anche dell'omicidio di Claudio Splendido, un sorvegliante di un cantiere stradale ucciso il 6 febbraio 1955 per avere denunciato alla polizia il fatto che Leggio e i suoi gregari si fossero riuniti in prossimità del cantiere.
Nel 1956 Leggio costituì a Corleone la società armentizia di Piano della Scala, come copertura alla sua attività di furto e macellazione illegale del bestiame rubato. Il centro divenne la base delle attività di Leggio e della sua banda, la quale cominciò a mettere in discussione il potere di Navarra. Il tutto iniziò quando Angelo Vintaloro, amico del capomafia di Corleone, acquistò 70 ettari di terreno confinanti con quelli della società armentizia: come da tradizione, prima dell'acquisto aveva chiesto ai vicini se avessero qualcosa in contrario. Nonostante il silenzio-assenso, una volta insediatosi in quelle terre, Vintaloro subì una serie di danneggiamenti e furti, tra cui quello di un fucile.
La cosa non passò inosservata e Navarra, infastidito dall'arroganza e dalla crescente indipendenza di Leggio, decise di eliminarlo. Il 23 giugno 1958, verso le sette del mattino, un commando armato fece irruzione nel casale dove erano riuniti Leggio e i suoi: il primo venne ferito di striscio alla mano, tutti gli altri restarono incolumi.
Leggio ed altri sette killer il 2 agosto 1958 nella contrada Portella Imbriaca di Palazzo Adriano armati con fucile mitragliatore, un mitra  e tre pistole automatiche crivellarono con 124 colpi la Fiat 1100 sulla quale viaggiava Navarra con il medico Giovanni Russo. 
Giovanni Russo, colpevole di aver offerto un passaggio al potente capomafia, fu ucciso perché aveva visto in faccia gli assassini. Ai funerali partecipò tutta Corleone.
Ma questa riportata è solo la parte iniziale della violenta storia del mafioso di Corleone Luciano Leggio.

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