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giovedì 21 maggio 2020

21 Maggio

21 Maggio 1937
Il generale dell’esercito italiano Pietro Maletti nell’esecuzione degli ordini impartiti si rende responsabile del massacro di Debre Libanos in Etiopia, sterminando migliaia tra monaci e diaconi della Chiesa Ortodossa locale.
Fu il più grande massacro di religiosi e fedeli cristiani avvenuto in Africa. A commetterlo non furono le SS tedesche. No. Fu l'esercito italiano. Tra il 21 e il 29 maggio del 1937, monaci, preti e pellegrini ortodossi, radunati nel monastero di Debre Libanos per la festa dell’Arcangelo Mikael e di San Tekle Haymanot, vengono trucidati dalle truppe italiane, comandate dal generale Pietro Maletti. Italiani, Brava gente ? No. Gli italiani si sono rivelati dall'Unità in poi
capaci di indicibili crudeltà.
I libri di Storia ci offrono, purtroppo, da leggere le crudeltà altrui.

Per il fascismo il generale fu eroe di guerra, ma le pieghe della storia hanno fatto venire a galla responsabilità per l’ordine impartito alle truppe coloniali in Etiopia di compiere il più grave eccidio di cristiani in Africa, il massacro di Debre Libanos.

Il generale del regio esercito Pietro Maletti ricevette il 20 maggio 1937 il seguente telegramma: «Passi pertanto per le armi tutti i monaci indistintamente compreso il vice priore». Firmato: Rodolfo Graziani. 
L’allora viceré di Etiopia fu vittima di un attentato la mattina del 19 febbraio 1937 ad Addis Abeba: 7 morti e decine di feriti tra cui lo stesso Graziani. 
Ne seguì una repressione durissima con migliaia di civili innocenti massacrati dalle camice nere.

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