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venerdì 22 maggio 2020

Leggere il mondo. Non è cosa semplice se giudichiamo da ciò che leggiamo sui social

Sciocchezze dietro sciocchezze
e chi meno sa più è bravo.
Perchè ?

Una lunga passeggiata con Popper
Ci è capitato fra le mani un libretto del 2004 su Karl R. Popper. Traendo spunto da vari punti fermi del grande filosofo ci soffermeremo, per qualche tempo, su dei concetti chiave per capire la realtà che viviamo.
Ci spinge a questi ragionamenti l'assistere in questi giorni di "coronavirus" ai dibattiti televisivi fra virologhi e scienziati vari che si contraddicono fra loro. Che in buona sostanza stanno rendendo un pessimo servizio alla SCIENZA.

Il lungo percorso dell'uomo

Scrive Popper sulla CONOSCENZA : I processi della conoscenza iniziano con delle ipotesi che rendono possibili le esperienze. E le esperienze possono essere occasioni per ideare nuove ipotesi provvisorie. Tali ipotesi, soprattutto nella scienza, vengono formulate in modo tale che siano facilmente criticabili, anzi che risultino confutabili al meglio. Quel che parla a favore della qualità delle ipotesi è il fatto che esse reggano alle verifiche critiche. Non esiste alcun fondamento della conoscenza, non c'è alcun procedimento e nessuna istanza che ci porti con certezza alla verità. Anche teorie ben corroborate mantengono lo statuto di ipotesi.
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Si intravede nel testo un suggerimento su come possano raggiungersi conoscenze certe. Ogni teoria va -secondo Popper- giustificata tramite esperienze generalizzabili. In un certo senso le percezioni miracolistiche non sono generalizzabili, sono prive della generalità.
Francesco Bacone (1561-1626) puntava ad "aprire all'intelletto umano una via completamente diversa da quella nota nel passato" ritenendo che certe esperienze e percezioni dei sensi possono ritenersi attendibili con l'ausilio dell'induzione.

L'INDUZIONE
-L'induzione ha a che fare con le modalità di funzionamento del cervello.
-Si possono giustificare le teorie facendo riferimento alle esperienze ?
David Hume (1711-1776) evidenziò  in una lucida analisi le conseguenze che impressionarono molte figure (Kant, lo stesso Popper, Bertrand Russel e gli intellettuali del cosiddetto Circolo di Vienna). Hume sostanzialmente sostenne che non è ammissibile alcuna conclusione "induttiva" infatti tutte le inferenze dell'esperienza suppongono, come fondamento,  "che il futuro assomiglierà al passato e che poteri simili saranno congiunti con qualità sensibili simili".

Tornando a Popper, in uno scritto giovanile scrive che dobbiamo ipoteticamente presupporre; "che esistano stati di cose generali, che esistano regolarità". La conoscenza certa di noi uomini comincia con le ipotesi che alimentano esperienze, ma se ha ragione Home, le teorie non possono essere giustificate tramite le esperienze, ossia attraverso osservazioni controllate, in cosa si differenzia allora la SCIENZA dalle altre operazioni intellettuali come -per esempio- la metafisica, l'arte, la religione ?

A modo di "demarcazione" Popper ritiene "scientifiche" quelle asserzioni che incrementano il procedere della conoscenza, quelle che correggono la conoscenza.
Per tornare agli attuali dibattiti televisivi fra scienziati (virologhi etc.): tutte le odierne supposizioni sul coronavirsu vanno formulate possibilmente in modo tale che risultino "confutabili (falsificabili)", cioè in modo che falliscano una volta messe alla prova dall'esperienza. Le ipotesi scientifiche sono tutte confutabili perchè non consentono la comparsa di determinati accadimenti.

I confini tra le tesi metafisiche (e dunque inconfutabili) e le tesi scientifiche (confutabili)  sono piuttosto fluttuanti. In fondo le teorie della Scienza sono tutte derivate da progetti metafisici. Noi uomini dobbiamo sempre darci da fare per formulare le idee metafisiche in modo tale che esse via via diventino controllabili. 
L'inconfutabilità, soprattutto ai nostri giorni, non è un segno di forza, bensì di debolezza. 

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