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giovedì 21 maggio 2020

Motivi per riflettere. Noi gente del XXI secolo

Fatti e detti vari

Mazzette per pilotare appalti da 600 milioni, 
trema la sanità siciliana: 
12 arresti

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo
“I siciliani si attendono la costituzione di parte civile della Regione Siciliana, insieme ad ogni utile provvedimento per contrastare la “corruzione sistemica” che affligge la sanità pubblica della nostra regione. Ho già dato mandato agli uffici legali della Città e della città Metropolitana di Palermo di procedere alla costituzione di parte civile per i danni prodotti da questo gravissimo sistema di corruzione“.

Antonino CandelaCoordinatore della struttura regionale per l’emergenza Covid-19 in Sicilia
“Ricordati che la sanità è un condominio, io sempre capo condominio rimango”

Generale Antonio Quintavalle Cecere, comandante provinciale della Guardia di Finanza 
Le gare interessate sono quattro per un valore di circa 600 milioni di euro. Nel corso dell’indagine abbiamo rilevato grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali che gli indagati applicavano un vero e proprio tariffario sulle commesse alle quali bisognava applicare il 5% che corrispondeva alla mazzetta che gli stessi avrebbero introitato nel tempo, durante il periodo dell’appalto, avvalendosi di articolati schemi societari in modo che la dazione non potesse essere ricondotta direttamente a loro”.

Gianluca Angelini, Comandante del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria delle fiamme gialle palermitane 
È stata disvelata l’esistenza di un quello che può essere definito un vero e proprio centro di potere, che conosce e determina i fabbisogni della pubblica amministrazione e gestisce le relative dinamiche di spesa. Centro di potere nel quale si muovono pubblici ufficiali infedeli, faccendieri e imprenditori senza scrupoli disposti a tutto per ottenere appalti milionari”
Investigatori della guardia di finanza di Palermo, per il blitz "Sorella Sanità".
“Le tangenti promesse ai pubblici ufficiali raggiungono una cifra pari ad almeno un milione e ottocentomila euro”.

"Le indagini svolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti, videoriprese,esami documentali e dei flussi finanziari - si legge in una nota - hanno consentito di ipotizzare l’esistenza di un centro di potere composto da faccendieri, imprenditori e pubblici ufficiali infedeli che avrebbero asservito la funzione pubblica agli interessi privati, in modo da consentire di lucrare indebiti e cospicui vantaggi economici nel settore della sanità pubblica".
Mazzette per pilotare appalti da 600 milioni, trema la sanità siciliana: 12 arresti
"Le spregiudicate condotte illecite - spiegano le fiamme gialle - garantivano l’arricchimento personale dei pubblici ufficiali infedeli e dei loro intermediari, mediante l’applicazione di un tariffario che si aggirava intorno al 5% del valore della commessa aggiudicata. Gli operatori economici vincitori delle gare, importanti società di livello nazionale, erano consapevoli e partecipi delle dinamiche criminali, dalle quali traevano un vantaggio che avrebbe remunerato nel tempo il pagamento delle tangenti".
Mazzette per pilotare appalti da 600 milioni, trema la sanità siciliana: 12 arresti
"I pagamenti delle tangenti - ricostruiscono dalla guardia di finanza - in alcuni casi avvenivano con la classica consegna di denaro contante nel corso di incontri riservati, ma molto più spesso venivano invece mimetizzati attraverso complesse operazioni contabili instaurate tra le società aggiudicatarie dell’appalto e una galassia di altre imprese, intestate a prestanomi, ma di fatto riconducibili ai faccendieri di riferimento per i pubblici ufficiali corrotti. Per rendere ancora più complessa l’individuazione del sistema criminale approntato, gli indagati si erano spinti fino alla creazione di trust fraudolenti, con l’obiettivo di schermare la reale riconducibilità delle società utilizzate per le finalità illecite. Il patto criminale - concludono - veniva poi ulteriormente cementato grazie alle continue e sistematiche interlocuzioni che erano necessarie per gestire tutte le fasi attuative dei contratti la cui durata era ovviamente pluriennale".

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