Seconda guerra mondiale: la Germania invade il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo.
All’alba del 10 maggio del 1940 i tedeschi invadono Olanda, Belgio e Lussemburgo, e da qui lanciano l’offensiva contro la Francia.
La tattica è sempre quella della guerra lampo (blitzkrieg), fondata sul massiccio impiego di mezzi corazzati, aviazione e truppe paracadutate per penetrare rapidamente in territorio nemico e aggirare le linee difensive prendendole alle spalle. L’operazione – specie il passaggio di intere divisioni corazzate attraverso le Ardenne, ritenute una insuperabile difesa naturale – coglie di sorpresa le forze francesi schierate a difesa. La linea Maginot, formidabile sistema difensivo verso oriente, viene neutralizzata dalle spalle mentre i mezzi corazzati tedeschi, dopo aver sfondato il fronte presso Sedan e Namur, puntano sulla Manica chiudendo in una sacca, presso la costa di Dunkerque, l’intero corpo di spedizione britannico. Gli inglesi, abbandonate le armi e il materiale bellico sulla spiaggia, attraversano la Manica ricorrendo anche a centinaia di piccole imbarcazioni, sotto i continui bombardamenti e mitragliamenti dell’aviazione nemica (Hitler - è tesi molto diffusa – avrebbe ritardato l’avanzata delle proprie truppe corazzate di qualche giorno, convinto che quel gesto "di buona volontà" avrebbe spinto l’Inghilterra ad accettare di disimpegnarsi dal continente e sospendere la guerra contro la Germania).
Nessun commento:
Posta un commento