Regno Unito: Il leader del Partito Laburista Tony Blair diventa Primo ministro del Regno Unito, dopo 18 anni di governo conservatore. A 43 anni, è il più giovane primo ministro degli ultimi 185 anni.
Nei giorni scorsi Matt Browne, membro del centro studi Center for American Progress di Washington: «Blair ha vinto tre elezioni consecutive perché ha offerto soluzioni reali ai problemi che preoccupavano le persone, non un socialismo utopistico».
L’ex premier inglese da qualche tempo prova a rompere il silenzio per convincere -fra le tante- gli inglesi a cambiare idea sulla Brexit.
Blair insiste nei confronti del suo partito su due cose.
Primo, «un dibattito dentro e fuori il Partito laburista sul futuro della politica progressista. Un confronto tra laburisti, i liberal democratici e coloro che sono disillusi dai partiti principali e quelli che attualmente non sostengono alcun partito.
Secondo, impostare una nuova agenda politica per la politica progressista. Comprendere gli effetti della rivoluzione tecnologica, nuovi modi per affrontare la povertà generazionale e «misure molto specifiche per collegare le comunità e le persone lasciate alle spalle dai cambiamenti determinati dalla globalizzazione». Se non è un ritorno in campo, poco ci manca.
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