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mercoledì 20 maggio 2020

Contessa Entellina ieri. Ascensione e linguaggio raffigurativo idoneo per la gente del tempo.

La festa dell'Ascensione rappresenta per i credenti l’ultimo episodio della vita terrena di Gesù quando, trascorsi quaranta giorni dopo la sua morte e resurrezione, Egli è asceso al cielo. 

Nei decenni trascorsi, quando ancora a Contessa era solida la società contadina, nella mattinata del giovedì dell'Ascensione il paese si riempiva di fumo; in ogni strada, in ogni quartiere, i contadini accatastavano per strada della paglia che prendevano dalle proprie stalle (allora le stalle erano associate ad ogni abitazione, come oggi lo sono i garage delle automobili) e vi davano fuoco.

I contadini, che costituivano allora  il 90% della popolazione (e forse più), usavano bruciare in quel giorno -in enormi falò di paglia- rami secchi e robe vecchie e puntavano a sprigionare quanto più fumo possibile. 

Si trattava ovviamente di tradizione, cultura e folklore tipicamente siciliane. Quel fumo, in quel contesto sociale contadino, intendeva in qualche modo rievocare l'ascesa di Cristo in cielo, avvolto fra le nuvole.

La ricorrenza coinvolgeva la quasi generalità della gente in quanto il contesto contadino oltre che costituire la stragrande maggioranza della popolazione era allora infarcito da richiami culturali in qualche modo cristiani, sia pure profani.

Dal dopo terremoto '68 quella espressione rievocativa è caduta in disuso ed è sostanzialmente tramontata. Resta semplicemente nella memoria di chi evidentemente comincia ad essere avanzato negli anni. Ecco perchè l'abbiamo voluto riportare sul Blog.

A dirla più correttamente è tramontato il modello socio-economico della società contadina.

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