Livelli essenziali di assistenza
I Lea sono le prestazioni e i servizi sanitari che ogni assistito italiano ha diritto di ricevere dallo Stato, gratuitamente o pagando il ticket se dovuto, e pero i Livelli essenziali di assistenza (Lea) ancora non sono garantiti dappertutto.
Solo 13 Regioni rispettano gli standard essenziali di cura raggiungendo un punteggio superiore a 60 (soglia minima) in tutte e tre le aree dell’assistenza: ospedaliera, territoriale, prevenzione. Lo rilevano i primi dati del monitoraggio sull’erogazione dei Lea nel 2023, pubblicati dal ministero della Salute.
Il monitoraggio dei Lea avviene da gennaio 2020 «Nuovo sistema di garanzia» che prevede una serie di indicatori per verificare se tutti gli assistiti ricevono il «livello essenziale» di cure in condizioni di qualità, appropriatezza e uniformità.
Si valutano tra l’altro le «coperture» degli screening oncologici e di alcune vaccinazioni pediatriche; i tassi di ospedalizzazione degli adulti per complicanze dovute a diabete, Bpco e scompenso cardiaco; la percentuale di over 65 operati di frattura al femore entro 2 giorni. Il rispetto degli adempimenti consente alle Regioni di accedere alla quota premiale del Servizio sanitario nazionale.
Il Rapporto periodico conferma che in Italia vige una sanità a più velocità. Tra le 13 Regioni «promosse» si confermano in testa alla classifica Veneto, Toscana ed Emilia Romagna, cui si aggiunge nel 2023 la Provincia autonoma di Trento, mentre la Lombardia retrocede al quinto posto (rispetto al 2022). Il Meridione risulta … assente. Fra le Regioni che non garantiscono i Livelli essenziali di assistenza ci sono: fanalini di coda: Abruzzo, Sicilia, Valle d’Aosta e Calabria, che ottengono il punteggio complessivo peggiore, anche se nessuna di queste Regioni è bocciata in tutte e tre le aree dell’assistenza.
La Valle d’Aosta presenta criticità nell’assistenza distrettuale e ospedaliera; Abruzzo, Calabria e Sicilia non garantiscono i Lea nelle cure ospedaliere e sul fronte prevenzione; Liguria, Molise e Provincia autonoma di Bolzano non raggiungono la sufficienza nella prevenzione; in Basilicata è critica l’area distrettuale.

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