La nascita delle razze.
Da sempre, dall’alba dell’umanità, gli esseri umani hanno iniziato la loro vita con il cane; tra i tanti animali che li circondavano fu questo nella vita e nelle attività di tutti i giorni ad affiancarlo: nella caccia, nella cura degli armenti, nella guardia e persino nella guerra. Gli uomini hanno iniziato a selezionare gli esemplari che più si adattavano ai diversi ruoli, individuando quelli più naturalmente predisposti. È così che sono nate le razze. Ed è per questo che tutti i cani si assomigliano ma non sono tutti uguali.
Da qui la necessità di sapere qualcosa di più della loro possibile indole. Le motivazioni di razza determinano il comportamento, in aggiunta al contesto sociale che a sua volta lo influenza e lo modifica. Sapere cosa desidera dentro di sé un cane di una razza selezionata per la caccia o per altri scopi, anche se per noi sarà semplicemente un compagno di vita, aiuterà a gestirlo nel migliore dei modi.
Come? Riconoscendo i suoi bisogni e desideri e assecondandoli il più possibile, seppure in un modo diverso e compatibile con le vite moderne. Possiamo avere un segugio anche se non andiamo a caccia, un pastore maremmano anche se non abbiamo pecore da proteggere. L’importante è creare le condizioni perché il cane si senta appagato e non viva con ansia o frustrazione la repressione di quelli che, ancora una volta semplificando, potremmo definire i suoi «istinti». Che se restano troppo o sempre inespressi rischiano di sviluppare comportamenti problematici.
(Segue)
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