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domenica 12 settembre 2021

Alle radici del Cristianesimo


Nelle chiese di tradizione cattolico-bizantina in questa  domenica di Settembre viene proclamato il brano del Vangelo di Giovanni 3, 13-17.


13 E nessuno è salito al cielo se non  colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 affinchè chiunque crede in lui abbia vita eterna, 16 Dio infatti tanto amò il mondo  da dare il Figlio unigenito, affinchè chiunque crede in lui non si perda, ma abbia vita eterna. 17 Dio infatti inviò il Figlio nel mondo non per giudicare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato attraverso di lui.  

Il Figlio nel mondo non per giudicare il mondo, ma perchè 
il mondo sia salvato attraverso di lui.
La salvezza o la perdizione non è una predestinazione. 
Per i cristiani tutto esiste per la "vita" e non esiste veleno ai danni di tutto ciò che sta attorno agli uomini, se non quello che gli uomini stessi si procurano. Il Crocifisso intende dare senso alla Storia dell'uomo; chi crede aderisce al Crocifisso e già questa è giustizia. Chi non crede nega la realtà di essere figlio e nel contempo fratello del Crocifisso.
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Fra pochi giorni nelle Chiese cristiane sara esaltata la Croce.

Sulle pagine internet in questi giorni da parte di certi settori della società è iniziata la campagna sulla rimozione dei simboli della Croce dalle scuole e dagli uffici pubblici.
Ci piace riportare come la pensava in proposito la laicissima scrittrice, drammaturga, traduttrice e politica italiana, figura di primo piano della letteratura italiana del Novecento, Natalia Ginzburg:

Il Crocifisso non genera discriminazione. Tace. Rappresenta la rivoluzione cristiana, prima idea di uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. Diciamo “a./d. Cristo” da duemila anni. Vogliamo smettere? Non può essere obbligatorio né appenderlo né toglierlo.
Natalia Ginzburg

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