Sembrano lontani i mesi in cui la Lega di Matteo Salvini cresceva in consensi a vele spianate. Da settimane il leader trasmette messaggi contraddittori strizzando ora l'occhio ai no vax, poi ai no green e poi sostenendo le tesi del neo-fascista Daringon che vuole intitolare una piazza al fratello del Duce. Per fortuna del nostro Paese queste "uscite" non hanno trovato nessun eco nella delegazione di quel partito che lavora fianco a fianco col governo presieduto da Draghi.
La parlamentare Donato lascia la Lega. Essa no-vax non si riconosce nelle tante voci all'interno del Partito. |
La Lega, nei confronti della pandemia, con segretario Salvini non ha mai trasmesso messaggi lineari ed univoci all'opinione pubblica; la causa di questi oscillamenti e cambi continui di rotta o addirittura sfasamenti fra quanto dice la segreteria e quanto opera la delegazione al governo potrebbe essere individuata nell'ansia e nel timore che Fratelli d'Italia, da destra, possa sottrarre fette di elettorato.
Vedremo nei prossimi giorni se è iniziata la fase calante della segreteria Salvini.
Una cosa è certa, agli industriali del Nord non piacciono le sparate anti governative in materia di no-vax e di no-green, ed essi simpatizzano all'interno della Lega più con Giorgetti che con Salvini.
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