Riteniamo che prima o dopo sarà riaperto a Contessa Entellina l’Antiquarium di Entella “Giuseppe Nenci”. Noi preferiremmo prima, dal momento che da oltre un anno, o forse due, i locali che lo ospitavano sono chiusi e il nuovo contesto che dovrebbe essere più idoneo -così si dice- non è ad oggi pronto. Dovrebbe trattarsi dell'edificio scolastico elementare di via Palermo.
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Nei musei, o comunque negli ambienti, che espongono "ritrovamenti dell'età preistorica" si ha la possibilità di ammirare (ma dipende tutto dalla sensibilità culturale e formativa del visitatore) pitture rupestri, semplici arnesi con decorazioni di animali o astratte, "veneri" con accentuati attributi sessuali e capolavori eseguiti da ragioni e motivazioni spesso a noi incomprensibili. Un esperto, uno studioso, che anni fa ho accompagnato a visitare l'Antiquarium di Entella mi spiegava (era egli a spiegare a me) che le ragioni complesse che spingevano l'uomo preistorico a "generare" quei capolavori straordinari stavano nell'esigenza di mantenere un rapporto positivo tra l'uomo di allora ed il mondo naturale, nel timore, nella magia e finalmente nella fase finale della preistoria nelle prime credenze religiose e nel primordiale pensiero metafisico (costruzioni ideali visionarie, pensieri astrusi, argomentazioni sottili).
Chi visita musei o ambienti che espongono beni di epoca preistorica generalmente, se possiede discrete cognizioni storico-culturali, resta colpito e disorientato per il fatto che la pietra, la creta, la natura offrano in luoghi ed epoche anche lonrane fra loro, opere d'arte e oggetti fra loro molto simili.
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