Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia". Cesare Pavese
===================================================
Conoscere la Sicilia di ieri
per Conoscere
La Sicilia di oggi.
Immagini e descrizioni
===***===
Alla sommità del Palazzo della Civiltà Italiana, a Roma, a 60 metri da terra, campeggia l’incisione:“Un popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori”,
Così ci si è riferiti dall'Unità del paese in poi all'emigrazione, come se si trattasse di un fenomeno ordinario, necessario e persino ovvio. Così non è però mai stato. L'emigrazione è stata infatti conseguenza dell'assenza della Politica. Quando la Politica si è interessata del fenomeno, l'ha considerata fenomeno necessario per prevenire o spegnere tensioni sociali.
Nel 1879 Sidney Sonnino, sulla rivista "La Rassegna Settimanale" così scriveva "... L'emigrazione è uno dei pochi mezzi efficaci, se non a togliere, almeno ad allontanare i pericoli sollevati dalla questione delle nostre plebi agricole, che ingigantisce dinanzi a noi e dinanzi alla quale chiudiamo gli occhi".
Se quella è stata la visione dell'Italia liberale, non è stata risolutiva nemmeno la politica del ventennio fascista, su cui avremo modo di soffermarci in seguito. Come ognuno sa l'Italia repubblicana -pure essa- nulla ha fatto, anzi ha sollecitato il trasferimento di vaste masse popolari dal Sud al Nord del paese e in direzione dei paesi della attuale Unione Europea, pur di non sciogliere i nodi che rendono ancora oggi arretrato su vari comparti di vita socio-economica l'intero Meridione.
Nessun commento:
Posta un commento