E Putin esplicita le intenzioni in caso la Russia dovesse trovarsi in difficoltà
Parlando a Volgograd (la Stalingrado), Putin sfodera nel ricordare la disfatta nazista il linguaggio retorico-guerresco
Putin ribalta il racconto sull’Operazione militare speciale: la Russia è un Paese aggredito. E minaccia: «Una guerra moderna con noi sarà ben diversa: non ci limiteremo ai carri armati» |
Senso del discorso?
Oltre che minacciare l'uso dell'arma atomica, Putin ai suoi cittadini lascia intendere che non è la Russia ad aggredire l'Ucraina, ma l'Occidente che, da guerrafondaio, minaccia la Russia. Da qui prosegue:
«Ora, purtroppo, vediamo che l’ideologia del nazismo nella sua veste contemporanea crea di nuovo minacce dirette alla sicurezza del nostro Paese. Di nuovo e sempre di nuovo siamo costretti a respingere l’aggressione dell’Occidente collettivo. Sembra incredibile, ma è un dato di fatto: ci minacciano nuovamente con i carri armati tedeschi Leopard, sul cui bordo ci sono le croci. E di nuovo si combatte nella terra ucraina contro i seguaci di Hitler, i banderiani ». Stefan Bandera fu un politico ucraino che durante la Seconda guerra mondiale si schierò con gli occupanti nazisti, fondando l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini.
«Coloro che trascinano Stati europei, inclusa la Germania, in una nuova guerra, coloro che contano di conseguire una vittoria contro di noi sul campo di battaglia, evidentemente non capiscono che una moderna guerra con la Russia sarà per loro ben diversa. Noi non inviamo i nostri carri armati verso i loro confini ma abbiamo qualcos’altro con cui rispondere. E non ci limiteremo all’uso dei mezzi blindati. Siamo sicuri della nostra vittoria. Tutti lo devono capire».
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